Page 86 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Dobbiamo implorare la misericordia di Dio sui peccatori, perché si
convertano e progrediscano nelle virtù; così Dio sarà amato di più.
Dobbiamo dare generosamente a quelli che sono nell’indigenza
attingendo alla ricchezza della bontà divina, perché tutti siano saziati e
siano grati a Dio; così tutti possederanno Dio. dobbiamo offrire al Padre
con onore e rispetto tutto ciò che Gesù Cristo, nella sua umanità, ha fatto
per servirlo con amore; così tutte le nostre preghiere saranno esaudite.
Dobbiamo anche offrire al Padre in Cristo Gesù l’interesse amoroso degli
Angeli, dei Santi e dei giusti, così ci uniamo a tutti loro nella gloria di Dio.
Presenteremo inoltre al Padre il servizio della santa Chiesa, il sacrificio
augusto offerto da tutti i preti e tutto ciò che possiamo capire e fare a
nome di Cristo, per rassomigliare a Dio nella carità universale e per
superare anche la somiglianza, unendoci a Lui nell’unità essenziale. Ma
dobbiamo rimanere sempre in unione con Dio ed effonderci eternamente
con Lui e con tutti i Santi nell’amore per tutto e per tutti, e tornare sempre
al seno dell’unità con lodi e ringraziamenti e immergerci, attraverso la
fruizione d’amore, nella quiete essenziale.
Questa è la più ricca vita ch’io conosca, e questo è possedere il dono
dell’intelletto.
CAPITOLO 71
Il dono della sapienza
Ed ora capitemi. Tornando in noi stessi, la fruitiva unione con Dio ci
appare come una caligine e come un qualche cosa senza modo e
incomprensibile. Attraverso l’amore e la pura intenzione, lo spirito si
raccoglie in se stesso e, mentre offre attivamente tutte le virtù,
fruitivamente offre se stesso al di sopra di tutte le virtù.
In questa amorosa introspezione sboccia il settimo dono, quello dello
spirito di Sapienza, o della scienza saporosa, e il dono penetra non solo
nella semplicità del nostro spirito, ma investe anche l’anima e il corpo con
la sapienza e con un certo sapore spirituale. È questo dono un tocco, o
scossa divina nell’unità del nostro spirito. È come una cascata e sorgente
di tutti i doni, d’ogni grazia e virtù. In questo divino contatto ciascuno
gusta il sapore delle sue pratiche spirituali e di tutta la sua vita, a seconda
delle veemenza del tocco e della misura del suo amore. Ora questa divina
mozione è il più intimo intermedio tra noi e Dio, tra la quiete e l’azione,
tra i modi, o gradi finiti e l’infinito, tra il tempo e l’eternità.
Dio produce in noi questa scossa spirituale prima di ogni altro dono,
sebbene noi non ce ne rendiamo conto e non la gustiamo propriamente,