Page 81 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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CAPITOLO 67
                  Il dono del consiglio

                  Quando  nessuna  cosa  creata  può  vincerlo  e  impedirgli  di  perseverare
                  nella sua fortezza e tende a Dio con pura intenzione, lo loda e lo cerca al
                  di sopra di tutti i suoi doni, gli vien  dato da Dio il  quinto dono, che  è
                  quello  del  Consiglio.  Con  questo  dono  Dio  Padre  lo  chiama  con  i  suoi
                  eletti  e  lo  attira  alla  sua  destra.  Il  Figlio  gli  parla  dentro  e  gli  dice:
                  «Seguimi presso il Padre, poiché una sola cosa è necessaria». Lo Spirito
                  Santo gli apre il cuore e lo dilata e lo accende di ardente amore. vi nasce
                  perciò  un  forte  calore  e  impazienza  d’amore.  chi  ha  il  dono  di  questo
                  Consiglio, sente un veemente impeto d’amore e niente che non sia Dio gli
                  può  bastare.  Perciò  abbandona  se  stesso  e  tutte  le  sue  cose  per  trovare
                  colui nel quale ha imparato a vivere e nel quale tutte le cose diventano
                  una sola. L’uomo qui deve preoccuparsi soprattutto di seguire Dio solo
                  con  intenzione  pura  e  retta,  di  dominare  se  stesso  con  la  ragione,  di
                  rinnegare  completamente  la  sua  volontà  e  di  attendere  la  desiderata
                  unione, fino a quando piacerà a Dio di concedergliela; in questo modo lo
                  spirito del Consiglio si raddoppierà.
                  È  grande  infatti  colui  che  esegue  i  comandi  e  i  consigli  di  Dio,  che
                  abbandona  se  stesso  e  tutte  le  sue  cose  e,  con  amore  impaziente  e
                  fiammante,  dice:  «Venga  il  tuo  regno».  Più  grande  ancora  però  e  più
                  fedele  al  consiglio  di  Dio  è  colui  che  rinnega  e,  per  amore,  supera  la
                  propria volontà e con umile riverenza dice a Dio: «Sia fatta in tutte le cose
                  la tua volontà, e non la mia». Questo infatti disse il Signore Gesù, disse
                  mai niente di più giocondo, dilettevole e onorifico per sé e utile per noi,
                  niente di più gradito e amabile per il Padre né di maggior scorno per i
                  demoni.  Infatti,  fu  per  quella  rinunzia  alla  sua  volontà  –  secondo
                  l’umanità – che siamo stati tutti salvati. Ed è così che la volontà di Dio
                  riempie di gioia piena e squisita l’uomo umile, che ama Dio e non vuole
                  più  di  ciò  che  vuole  Iddio,  anche  se  Dio  dovesse  volere  ch’egli  finisse
                  nell’inferno. È così che la nostra natura è pienamente dominata, e Dio è
                  sommamente onorato. A questo punto l’uomo è pronto a ricevere tutti i
                  doni di Dio; e questo proprio perché ha rinnegato se stesso, ha rinunziato
                  alla propria volontà e si è dato tutto a tutti. In cambio, egli non desidera
                  niente,  non  chiede  niente;  è  contento  di  quello  che  Dio  gli  vuol  dare.
                  Poiché la volontà di Dio è la sua gioia.
                  In questo modo chiunque, per amore, si concede e affida pienamente a
                  Dio, è il più libero di tutti gli uomini, vive senza affanno, perché è certo
                  che Dio non vuole, non può tollerare di perdere ciò che è suo.
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