Page 82 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Però Iddio, sebbene veda tutti i cuori e ciò che avviene nelle creature,
tuttavia è solito mettere a prova qualche volta questi uomini, per
consolidare il loro rinnegamento di se stessi perché possano meritare di
essere illuminati e vivano onorevolmente per Dio e utilmente per se
stessi. A questo scopo qualche volta Dio prende qualcuno dalla sua destra
e lo mette alla sua sinistra, lo leva dal cielo e lo depone nell’inferno,
permette che, privato delle sue delizie, venga coinvolto in grandi miserie,
al punto che egli si senta disprezzato e abbandonato da Dio, ma anche da
tutte le creature. Ma non temete. Perché se questi, prima, quand’era tra
l’amore e la gioia, poté rinnegare se stesso e la sua volontà, al punto che
non cercava niente di suo, ma sempre e solo l’onore e l’amatissima
volontà di Dio, più facilmente ora, tra pene, dolori e miserie, rinnegherà
se stesso e non cercherà niente di suo, ma soltanto l’onore di Dio. Chi
infatti è pronto a fare grandi cose, è anche disposto a sopportare grandi
cose. E poi il sopportare con animo tranquillo le avversità è cosa più
nobile e più accetta a Dio e anche più gradita al nostro spirito, che fare
con serenità delle cose grandi. Il patire infatti è più molesto alla nostra
natura; perciò, a parità di amore, lo spirito si esalata di più e la natura è
più profondamente dominata da un’afflizione, o da una croce pesante,
che da un’opera grande. E se poi lo spirito persevera in questo stato di
rinunzia a se stesso e di noncuranza del piacere, come se non volesse e
non conoscesse altro, allora lo spirito di Consiglio, che si è raggiunto, è
doppio. Così facendo infatti si dà onore al consiglio e alla volontà di Dio,
sia con l’azione, sia con la pazienza, concessione di se stesso e umile
obbedienza; la natura ne risulta mirabilmente adorna e l’uomo diventa
idoneo a ricevere la divina illuminazione nello spirito.
CAPITOLO 68
Primo grado del dono dell’Intelletto
Poi viene dato all’uomo il sesto dono, che è quello dell’Intelletto. Questo
dono l’abbiamo già paragonato a una sorgente con tre rivoli. Infatti
questo dono fissa il nostro spirito nell’unità essenziale, scopre e rivela la
verità e dà l’ampiezza della carità universale. Questo dono può essere
paragonato anche ai raggi del sole. Infatti, come il sole permea l’aria di
puro splendore ed evidenzia la varietà dei colori, manifestando così a
tutti la sua forza, mentre il suo calore si diffonde e dà fecondità a tutta la
terra, così il primo fulgore di questo dono dà allo spirito una certa
purezza che lo illumina con una specie di chiarore, come l’aria, quando è
illuminata dai raggi del sole. Infatti la grazia divina, che è il fondamento