Page 89 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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si  mostra  a  lui  come  caligine,  nudità,  nulla.  La  caligine  lo  circonda,
                  sparisce  ogni  modo,  come  se  egli  fosse  smarrito.  In  questa  nudità  egli
                  perde la facoltà di vedere distintamente le cose e si lascia trasformare e
                  permeare da una certa pura chiarezza. Nel nulla, dente venir meno ogni
                  attività, poiché l’operazione dell’immenso amore di Dio supera lui e ogni
                  sua azione, ma egli, a sua volta, nella fruitiva inclinazione del suo spirito,
                  vince in qualche modo Dio e diventa un  solo spirito con Lui. In questa
                  unione con lo spirito di Dio gli è concesso di gustare un sapore delizioso,
                  possiede la divina essenza. Una volta inabissato nell’essenza divina, viene
                  ricolmato di una felicità infinita, delle ricchezze di Dio stesso. E da questa
                  pienezza di amore sensibile, scende nel cuore e nelle forze del corpo un
                  gusto,  o  sapore,  sensibile  e  penetrante;  questa  infusione  rende  l’uomo
                  internamente immobile e incapace di dirigere se stesso e le sue azioni. Nel
                  fondo  del  suo  essere,  nell’anima  e  nel  corpo,  non  conosce  e  non  prova
                  altro che una certa chiarezza con piacevoli sensazioni e gusto diffuso.
                  Questo  è  il  primo  modo,  che  è  vuoto;  perché  svuota  l’uomo  di  ogni
                  attività, lo solleva al di sopra delle opere e delle virtù e lo unisce a Dio e
                  assicura  la  stabilità  delle  pratiche  più  intime,  che  si  possono  esercitare.
                  Perciò ogni volta che un uomo giusto è alle prese con un affare, o con una
                  pratica di virtù, e ogni volta che è assalito da immagini, in modo che non
                  può  raccogliersi,  a  suo  piacere,  in  se  stesso,  trova  un  ostacolo  a  questo
                  primo modo, poiché questo modo è proprio quello nel quale tutte le cose
                  vengono scavalcate e superate, e si giunge a un santo riposo e quiete.


                  CAPITOLO 74
                  Il secondo modo dell’incontro supremo

                  Avviene talvolta che quest’uomo interiore si rivolga a Dio col desiderio e
                  con l’azione, per dargli onore e gloria, per offrirgli se stesso e ciò che può
                  fare, e consumarsi nell’amore di Dio; qui egli incontra Dio attraverso un
                  intermediario. Intermediario o mezzo è il dono della Sapienza; la quale,
                  come abbiamo già detto, è fonte e origine di tutte le virtù e spinge ogni
                  uomo giusto, a seconda del suo amore, alle virtù; un uomo interiore però
                  a volte è toccato e acceso da tale amore, che tutti i doni di Dio e tutto ciò
                  che Dio gli può donare, fuori di Se Stesso, gli sembra poco e insufficiente,
                  e  non  serve  che  ad  accrescere  l’incontenibilità  del  suo  desiderio.  Egli
                  infatti percepisce qualche cosa nel profondo, là dove tutte le virtù, dove
                  l’amore vive e da dove la fame e la sete d’amore si sviluppano tanto che
                  egli,  per  eccesso  d’amore,  viene  meno,  si  esaurisce  e  si  consuma
                  nell’amore. ha fame e sete di Dio. ogni volta che percepisce un raggio di
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