Page 94 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
P. 94

averne un gran premio. Ogni amore naturale infatti è rivolto a se stesso e
                  cerca  onori  in  questa  vita  temporale  e  anche  il  favoloso  premio
                  dell’eterna. alcuni di questi hanno molti desideri e chiedono a Dio cose
                  rare  e  singolari;  ma  spesso  vengono  ingannati,  perché,  col  permesso  di
                  Dio, ottengono ciò che chiedono per intervento del demonio; essi però lo
                  attribuiscono al valore della loro santità e si credono meritevoli di tutto. Il
                  che non fa meraviglia, perché questi sono malati di superbia e non sono
                  toccati da Dio né illuminati. Contano solo su se stessi. Basta una piccola
                  consolazione per esaltarli, poiché non sanno quanto sono vuoti. Son tutti
                  tesi alla soddisfazione del loro io e vanno in cerca di doni spirituali; ma
                  questa è lussuria spirituale, perché è una disordinata tendenza dell’amore
                  naturale, che è sempre rivolto a se stesso e cerca il proprio tornaconto in
                  tutte  le  cose.  Sono  malati  di  superbia  spirituale  e  cercano  sempre  di
                  soddisfare  la  propria  volontà.  Pertanto  si  attaccano  talvolta  così
                  fortemente  a  ciò  che  vogliono,  che  lo  pretendono  importunatamente
                  anche da Dio, e non di rado vengono ingannati dal demonio e qualcuno
                  viene perfino posseduto dal maligno. Naturalmente, tutti questi vivono
                  una vita contraria alla carità e a quell’amoroso ritorno su se stessi in cui
                  uno offre a Dio tutto se stesso e tutto ciò ch’egli è capace di fare, e niente
                  può sedare il suo desiderio di Dio e niente gli può  bastare, fuori del bene
                  incomprensibile di Dio.
                  La carità è il vincolo d’amore che ci innesta in Dio. Per essa rinunziamo a
                  noi stessi e ci uniamo a Dio, e Dio si unisce a noi. Invece l’amore naturale
                  si ripiega su se stesso e così rimane solo. Negli atti esterni somiglia alla
                  carità,  come  si  somigliano  due  capelli  dello  stesso  capo,  ma  nelle
                  intenzioni  la  diversità  è  enorme.  Infatti  colui  che  è  pieno  di  carità  e
                  riferisce tutto a Dio, guarda e cerca sempre l’onore di Dio; invece chi ha
                  solo  amore  naturale,  ha  per  scopo  sempre  se  stesso  e  il  suo  interesse.
                  Quando però l’amore naturale prende il sopravvento sulla carità, l’uomo
                  cade in quattro peccati; superbia spirituale, avarizia, gola e lussuria. Così
                  cadde Adamo nel paradiso terrestre e in lui cadde tutta la natura umana.
                  Poiché  Adamo  amò  se  stesso  disordinatamente,  con  amore  naturale,  e
                  quindi staccato da Dio, ne disprezzò il comando; superbamente pretese
                  l’attribuzione  della  scienza,  volle  il  piacere  della  gola  e  sperimentò  il
                  prurito  della  lussuria.  Al  contrario  l’intemerata  Vergine  Maria,  che  noi
                  chiamiamo Vitale Paradiso, trovò la grazia perduta da Adamo e tanta di
                  più. È la madre del bell’Amore. Si rivolse a Dio con ardentissima carità;
                  concepì Cristo nell’umiltà e, adorna di tutte le virtù, lo offrì al Padre con
                  tutta  generosità.  Non  gustò  mai  golosamente  alcun  dono  di  Dio  né  lo

                  chiese. Tutta la sua vita risplendette di castità.
   89   90   91   92   93   94   95   96   97   98   99