Page 98 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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alcuni la pensino diversamente, dicono che essi meritano premi maggiori
                  di  tutti  gli  altri,  perché  Dio  stesso  opera  per  loro  mezzo  ed  essi  sono  i
                  soggetti dell’opera di Dio, che sono manovrati da Dio; nel Quale, bontà
                  loro, sta la ragione ultima del merito.
                  Non è possibile sbagliare più grossolanamente. Ciò che dicono non è solo
                  falso;  è  impossibile.  Perché  l’azione  di  Dio  è  eterna  e  immutabile;  Egli
                  muove solo Se Stesso e in questa azione nessuna creatura può meritare o
                  progredire, perché qui viene in causa solo Dio, al quale non può essere
                  tolto  né  aggiunto  proprio  niente.  Le  creature,  per  virtù  di  Dio,  hanno
                  azioni proprie e particolari per natura, grazia e gloria; e di queste azioni,
                  quelle che sono fatte in stato di grazia, mentre raggiungono in terra il loro
                  scopo, durano poi eternamente nella gloria. E se fosse  possibile  –  ma è
                  impossibile – che una creatura libera possa – quanto all’azione – tornare
                  nel nulla e diventare inerte com’era prima che esistesse – che fosse cioè
                  una  cosa  sola  con  Dio,  come  quando  esisteva  in  Dio  come  idea  –  non
                  potrebbe certamente meritare niente, come non meritò niente quando non
                  esisteva, e non avrebbe santità e felicità, più di quanto non ne ha un sasso
                  o un pezzo di legno. Poiché, senza proprie azioni, senza amore e senza
                  conoscenza di Dio, non possiamo essere beati.
                  Da tutta l’eternità Dio esiste ed è beato, ma questo non porta a noi nessun
                  vantaggio.  E  perciò  quella  quiete  che  costoro  pretendono  di  coltivare  è
                  soltanto  una  mera  impostura.  In  verità  essi  non  solo  cercano  di
                  mascherare la loro perversità, ma la vogliono anche anteporre a tutte le
                  virtù  e  darle  il  più  sublime  prestigio.  E  questo  cercano  di  ammantarlo,
                  perché appaia come la migliore delle cose.
                  Non c’è dubbio, dunque, che costoro stiano contro Dio e contro i Santi e
                  che  siano  somigliantissimi  ai  demoni  e  ai  dannati  dell’inferno,  che  no
                  amano  né  conoscono  Dio,  e  rifiutano  ogni  lode,  ringraziamento  e  atto
                  d’amore  verso  di  Lui;  e  questa  è  la  ragione  per  cui  la  loro  dannazione
                  resta eterna. A costoro, dei quali stiamo parlando, non rimane altro che di
                  essere  trasportati  dal  tempo  all’eternità  e  che  la  giustizia  di  Dio  sia
                  manifestata nei loro atti.
                  Ma Cristo, Figlio di Dio il quale nella sua umanità è capo, norma e regola
                  di tutti i buoni, perché indirizzino rettamente la propria vita, fu, è e sarà
                  intento ad amare, desiderare, ringraziare e lodare Dio Padre, per tutti i
                  secoli, insieme a tutti i Santi. E sebbene nella sua anima Egli fosse ed  è
                  unito alla divinità ed è felice e beato, pure Egli non poté mai avere questa
                  specie di insulsa quiete e non l’avrà mai. La sua anima gloriosa infatti, e
                  così quella di tutti i beati, attraverso l’amore, è sempre unita a Dio, come

                  se avesse fame e sete, e come se, dopo aver gustato Dio, non potesse mai
                  essere  saziato.  L’anima  di  Cristo  e  tutti  i  Santi,  al  di  sopra  di  ogni
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