Page 103 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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CAPITOLO 4
                  Lo spirito va incontro allo Sposo per la contemplazione e la fruizione

                  Ora  lo  spirito  di  Dio  dice  nella  liquefazione  e  immersione  del  nostro
                  spirito:  «Uscite  per  la  contemplazione  e  per  la  gioia  eterna  a  modo  divino».
                  Tutte le ricchezze che Dio ha per natura, noi le abbiamo in Lui per amore,
                  e  Lui  le  ha  in  noi;  e  ciò  avviene  per  l’amore  immenso,  che  è  lo  Spirito
                  Santo, nel quale si può gustare tutto ciò che si può desiderare. Per questo
                  stesso amore, moriamo a no i stessi e usciamo da noi stessi attraverso la
                  liquefazione amorosa, siamo immersi nell’essenza infinita e nella caligine;
                  qui  lo  spirito  dimora  eternamente  nell’abbraccio  della  Santa  Trinità,
                  nell’unità soprannaturale, nella quiete e nella fruizione di Dio.
                  In questa unità, grazie alla sua fecondità, il Padre sta nel Figlio e il Figlio
                  sta nel Padre, e in Essi sono tutte le creature; e questo al di sopra della
                  distinzione  delle  Persone,  poiché  la  paternità  e  la  filiazione,  nella
                  fecondità della natura, dono distinte solo razionalmente.
                  Cominciano  qui  un  movimento e  un’attività eterni, senza principio. Sta
                  qui  il  principio  senza  principio.  Quando  infatti  il  Padre  Onnipotente
                  comprende perfettamente Se Stesso, il Verbo Eterno, la Seconda Persona
                  della Divinità; e in questa generazione eterna del Verbo, tutte le creature,
                  prima che nascessero nel tempo, sono presenti dall’eternità, e Dio le vede
                  e  le  conosce  distintamente  in  Se  Stesso,  distinte  da  Lui,  in  un’alterità
                  vivida,  ma  non  totale,  perché  tutto  ciò  che  è  Dio  in  Dio,  è  Dio.  questa
                  germinazione eterna e questa vita eterna, che abbiamo in Dio dall’eternità
                  e per la quale esistiamo senza noi stessi  è, come penso, la ragione della
                  nostra  esistenza  nel  tempo;  il  nostro  essere  creato  dipende  dall’essere
                  eterno ed è una sola cosa con Esso, quanto all’esistenza essenziale. Questo
                  essere eterno, questa vita eterna che noi, a modo di idea, abbiamo e siamo
                  nell’eterna  Sapienza  di  Dio,  è  simile  a  Dio;  infatti  la  Sapienza  rimane
                  perpetuamente,  senza  distinzioni,  nell’essenza  divina  e,  attraverso  la
                  generazione  del  Verbo,  viene  in  una  distinta  alterità  a  modo  di  idea
                  eterna. Per questi due elementi ha tanta somiglianza con Dio, che Dio vi
                  si  riconosce  sempre  e   quanto  all’essenza  e  quanto  alle  Persone.  Infatti,
                  sebbene qui si tratti di distinzione solo intellettiva, la somiglianza però è
                  unica  con  l’immagine  della  somma  Trinità,  che  è  la  Sapienza  eterna  di
                  Dio, nella quale Dio vede in un solo sguardo Se Stesso e tutte le cose in un
                  istante eterno, che non ha un prima e un poi. La sua Sapienza poi è la sua
                  immagine e somiglianza, ma è anche la nostra forma e modello; in essa
                  Dio  vede  Se  Stesso  e  tutte  le  cose,  come  in  uno  specchio.  E  in  questa
                  divina immagine tutte le creature vivono sempre, come nel loro modello
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