Page 95 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Colui che si mette a imitare questa santissima Vergine, supera tutto ciò
che è contrario alla virtù e arriverà a quel regno, dove suo Figlio regna in
eterno.
CAPITOLO 78
Gli errori dei pigri che si oppongono al terzo modo
Uno che ha ottenuto un naturale appagamento e se lo gode senza far
nulla, tenendo di mira in tutte le azioni solo se stesso, e persevera
ostinatamente nel culto del suo io, non potrà mai essere unito a Dio,
perché la sua vita è viziosa e manca di carità. ma questa è la peste di
coloro che vivono in opposizione al terzo modo: peste peggiore delle due
precedenti. La loro è una vita affatto ingiusta e piena di errori. Stia molto
attento il lettore alla spiegazione, perché capisca bene ciò che stiamo per
dire. Costoro credono di essere dei contemplativi, anzi i più santi che ci
sono al mondo; invece la via che seguono è totalmente contraria a Dio, ai
Santi e a tutti i buoni. Osservi il lettore la loro dottrina, e li potrà
conoscere dalle loro parole e fatti.
Per quell’appagamento che sentono, credono di essere liberi da ogni cosa
terrena e uniti a Dio direttamente; non solo, credono anche di potersi
mettere al di sopra del culto e della disciplina della Chiesa, al di sopra dei
precetti di Dio, della legge e degli atti di virtù. Sono persuasi che quella
loro soddisfazione è indice di tale eccellenza di stato, che non debbano
essere disturbati da alcun atto, per quanto speciale e illustre, perché la
loro condizione superiore è già superiore a tutte el virtù. Perciò si
dedicano a un’assoluta passività e non fanno niente in nessun senso, se ne
stanno come un arnese, che sta in attesa di uno che l’adoperi. Pensano
infatti che, se fanno qualche cosa, rischiano d’impedire l’opera di Dio. si
guardano così da ogni azione e pratica di virtù; non lodano, non
ringraziano Dio, non pregano, non cercano di conoscere Dio né di amarlo.
Credono d’aver già conseguito tutto ciò che potrebbero desiderare e
chiedere. Per lodo, questa è vera povertà di spirito, poiché non esercitano
affatto la volontà, hanno detto addio a tutto e vivono senza fare più
neanche una scelta. Credono di essere pienamente liberi e in quiete e di
aver superato tutti i gradi della perfezione e di possedere già tutto quanto
la Chiesa vuol raggiungere con le sue istituzioni. Ormai, come essi
dicono, nessuno, neanche Dio può aggiungere o togliere qualche cosa a
loro. Hanno fatto tutto: esercizi spirituali, culto, virtù e hanno raggiunto
la pura quiete, dove sono sciolti da ogni obbligo di virtù. Qui, dicono, ci
vuole più impegno a tenersi in quiete, fuori di ogni esercizio di virtù, che