Page 54 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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non furono altro che un rendimento di grazie, lode e onore al Padre. E
                  questo fu il suo primo grado.
                  Il medesimo Gesù Cristo, Sole dolcissimo, diffuse luce e calore ancora più
                  grande. In Lui c’era la pienezza della grazia e di tutti i doni. Perciò il suo
                  cuore,  i  costumi,  la  conversazione,  il  tratto  emanavano  pietà,
                  mansuetudine, umiltà, benevolenza. Era così affabile che tutti quelli che
                  erano semplici e sinceri, erano attratti dalla sua conversazione e soavità di
                  modi.  Lui,  il  Giglio  immacolato  della  valli,  il  Fiore  dei  campi,  era  a
                  disposizione di tutti e da Lui tutti traevano e traggono il miele dell’eterna
                  consolazione e soavità. Nella sua umanità ringraziava il Padre per i doni
                  che aveva ricevuto e, nelle facoltà superiori dell’anima, al di sopra di tutti
                  i doni, si affidava all’unione col Padre: unione che è la fonte di tutti i beni.
                  E questo è il suo secondo grado.
                  Poi lo stesso Sole glorioso sale più in alto, splende più vivo e irradia. Per
                  tutto  il  tempo  della  sua  vita  infatti  le  sue  facoltà  fisiche  e  la  sua  parte
                  sensitiva, il cuore e i sensi venivano invitati dal Padre Eterno a prendere
                  possesso della gloria e della beatitudine ch’Egli ora prova sensibilmente,
                  anche  nelle  sue  facoltà  corporali.  Ma,  sebbene,  Egli  la  desiderasse
                  sommamente  con  desiderio  naturale  e  soprannaturale,  tuttavia  volle
                  attendere il tempo stabilito dal Padre, da tutta l’eternità. E così esercitò il
                  terzo grado.
                  Quando  poi  giunse  il  tempo  di  portare  ai  granai  del  regno  dei  cieli  il
                  frutto di tutte le virtù praticate e da praticare, il Sole eterno cominciò a
                  scendere. Si umiliò e mise la vita del suo corpo nelle mani dei suoi nemici
                  e, nel momento più grave della sua vicenda umana, fu abbandonato dai
                  suoi amici, come se non l’avessero mai conosciuto; il Padre gli sottrasse
                  ogni  consolazione  interna  ed  esterna  e  fu  saziato  di  tormenti  e  di
                  disprezzo;  gli  furono  caricati  addosso  tutti  i  peccati  del  mondo  e  fu
                  chiesto alla sua parte inferiore di espiare, a termine di giustizia, tutta la
                  pena  che  gli  era  dovuta.  Ed  Egli  non  scartò  nulla:  con  umilissima
                  sottomissione l’abbracciò e soffrì interamente e, sebbene  lasciato in così
                  grave  e  umiliante  abbandono,  compì  la  sua  ingente  opera  con  tanto
                  amore che ricuperò per noi la vita eterna e ci comprò l’eredità alla vita
                  beata.
                  Così  il  Signore  Gesù  praticò  il  quarto  grado,  che  nella  sua  splendida
                  umanità fu il perfetto decoro della sua parte inferiore, nella quale, per i
                  nostri peccati, soffrì così atroci dolori. Per questo è proclamato Salvatore
                  del mondo, è coronato di gloria e di onore, è stupendamente esaltato, sta
                  alla destra del Padre, regna con maestà e potenza e al suo nome sublime

                  si piega ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e negli abissi.
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