Page 50 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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innanzi  a  Dio.  in  questo  modo  le  virtù  raggiungono  la  perfezione,  e  la
                  disperazione è cambiata in vino immortale. Dalla pazienza di uomini di
                  questa specie vengono educati e spinti a cose più grandi tutti quelli che li
                  conoscono  da  vicino,  e  così  il  frumento  seminato  da  loro  si  moltiplica
                  meravigliosamente a vantaggio di tutti i buoni.
                  Questo è il quarto grado nel quale l’uomo, secondo le sue forze corporali
                  e  la  parte  inferiore,  si  perfeziona  attraverso  esercizi  interni,  ma  non
                  giunge al punto che non possa crescere sempre più nella virtù. Tuttavia,
                  dal momento che in questo grado è provato e tentato da Dio, da se stesso
                  e  dalle  creature,  anche  duramente,  la  sola  virtù  della  rassegnazione  gli
                  viene  già  valutata  come  grande  e  singolare  perfezione;  anche  se,  a  dir
                  vero, la rassegnazione della propria volontà a quella di Dio, è necessaria a
                  tutti quelli che vogliono salvarsi.

                  CAPITOLO 31
                  un impedimento al quarto grado
                  Poiché in questo periodo dell’anno viene l’equinozio, il sole scende e il
                  calore  diminuisce,  e  alcuni  sprovveduti  raccolgono  dei  cattivi  umori;  il
                  loro stomaco si gonfia, il corpo sta male, compaiono vari sintomi, il gusto
                  del  cibo  e  l’appetito  se  ne  vanno  e  alcuni  muoiono  anche.  Altri
                  s’ammalano di idropisia, e chi si porta a lungo la malattia e chi ne muore.
                  Da questi cattivi umori derivano anche vari languori e febbri di cui molti
                  s’ammalano e muoiono.
                  Allo  stesso  modo,  quando  certi  uomini  di  buona  volontà  ed  altri  che
                  qualche volta hanno avuto un certo gusto di Dio, si allontanano da Dio e
                  dalla verità, s’illanguiscono nel cammino della perfezione, muoiono alla
                  virtù  e  finiscono  nella  morte  eterna;  questi,  dio,  incappano  in  uno  di
                  questi tre mali o in tutti e tre. Perciò chi si trova in questa desolazione, ha
                  bisogno prima di tutto di una grande forza e di esercitarsi nel modo detto
                  poc’anzi; quello che lo fanno, non vengono rovesciati e non cadono. Gli
                  imprudenti  però  e  quelli  che  non  stanno  alle  norme,  facilmente
                  s’ammalano,  perché  il  calore  dell’amore  si  è  smorzato  e  s’intorpidisce
                  l’interesse per tutte le virtù; cercano comodità e mollezze fuor di misura e
                  più  di  quanto  la  necessità  ne  richieda.  Alcuni  vorrebbero  godere  delle
                  consolazioni  divine;  ma  vogliono  averle  senza  fatica  né  dolore;  però  il
                  rimanere così soggetti alle cose e alle comodità, immergersi e dilettarsi in
                  esse, è esattamente quell’essere pieni di umori, che gonfiano lo stomaco,
                  tolgono il gusto del cibo sano, cioè della virtù, e portano via l’appetito.


                  CAPITOLO 32
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