Page 27 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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L’amore, il desiderio sono i nostri messaggeri, che portano a Dio le nostre
                  opere  buone;  ma  al  di  sopra  di  queste  cose,  fossero  pure  moltiplicate,
                  l’anima deve trovare pace e quiete solo nell’amore infinito di Dio.
                  È in questo modo che per tutta la vita dobbiamo andare incontro a Cristo,
                  se  nell’ora  della  morte  Lo  vogliamo  incontrare  nello  splendore  della
                  gloria.
                  Tutto  ciò  che  abbiamo  detto  finora  riguarda  la  vita  attiva.  La  quale  è
                  necessaria a tutti, poiché quelli che non raggiungono le virtù nella misura
                  che abbiamo indicato, bisogna che almeno non vivano in modo opposto
                  ad esse. Perché, perseverare in una via contraria alla virtù, è vivere nel
                  vizio.  Il  Signore,  infatti,  ci  ammonisce  dicendo:  «Chi  non  è  con  me,  è
                  contro di me» [Mt 12,30]. Il che significa che, chi non è umile, è superbo.
                  Ma, chi è superbo e manca di umiltà non fa parte dell’ovile del Signore; e
                  questo vale per tutte le altre virtù e vizi. Perciò, o sarai rivestito di virtù, e
                  vivrai in grazia, o sarai coperto di peccati, contrari alle virtù, e menerai
                  una vita peccaminosa. Pertanto si guardi ognuno e si scruti bene a fondo,
                  e ordini la sua vita e la viva decisamente secondo le linee che abbiamo
                  tracciato.





                  CAPITOLO 26
                  Il desiderio di conoscere Dio nella sua natura

                  Di solito uno che ha raggiunto la perfezione di vita che abbiamo descritto,
                  e indirizza verso Dio tutto se stesso e tutte le sue azioni, viene preso da
                  una sottile ansia di vedere in faccia, com’è , lo sposo Gesù Cristo, che per
                  lui prese carne umana, per suo amore abbracciò la morte, lo sottrasse al
                  peccato  e  al  diavolo,  gli  diede  la  grazia  e  Se  Stesso,  gli  lasciò  i  suoi
                  sacramenti, gli promise il suo regno, ed è sempre pronto a dargli quanto
                  gli  serve,  per  il  suo  corpo,  per  allietare  il  suo  spirito  e  per  ogni  altro
                  bisogno.
                  Ogni  volta  che  si  ferma  su  questi  pensieri,  sente  un  forte  desiderio  di
                  conoscere  il  suo  Sposo  e  di  vederLo  così  com’è.  Certo,  Lo  conosce
                  attraverso le sue opere, ma non si contenta più di questa conoscenza. E fa
                  ciò  che  fece  Zaccheo  il  pubblicano,  quando  non  seppe  resistere  più  al
                  desiderio di vedere Gesù Cristo. Si porterà, quindi, anche lui innanzi alla
                  folla – cioè le molte cose che ci rendono troppo piccoli per vedere Gesù
                  Cristo  –;  salirà  sull’albero  della  fede,  che  cresce  con  la  punta  all’ingiù,
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