Page 20 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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dell’anima. chi è generoso, infatti, è sempre gioviale, non è oppresso da
affanni, è affettuoso con tutti, vuole bene a tutti ed è pronto a soccorrere
tutti. Chi è generoso e non è attaccato ai beni terreni, anche se è povero, è
simile a Dio, perché desidera effondere, donare, far del bene, mettendo a
disposizione i suoi sensi perfino la sua anima. Perciò, chi è generoso
strappa dal suo cuore le radici del quarto vizio, che è l’avarizia.
Di questi il Cristo dice: «Beati i misericordiosi, perché otterranno
misericordia» [Mt 5,7] e un girono sentiranno la voce che dirà loro:
«Venite, benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno che fu
preparato per voi fin dalla creazione del mondo» [Mt 25,34].
CAPITOLO 20
Fortezza e Diligenza
Questa generosità genera una certa soprannaturale fortezza e zelo per
tutte le virtù e per tutto ciò che è onesto e necessario. Questa fortezza
però non la raggiunge se non uno che ci si mette d’impegno ed è
generoso. Essa è infatti un impulso e stimolo perpetuo e ininterrotto verso
tutte le virtù, seguendo le impronte di Gesù Cristo e di tutti i Santi. Colui
che è dotato di questa fortezza non vede l’ora d’impegnare per la gloria
di Dio il corpo, l’anima, il cuore, tutto ciò che egli è, che ha, e che riesce a
ottenere. Questa fortezza e zelo fanno sì che l’uomo sia vigilante con
discrezione e pratichi tutte le virtù secondo giustizia. Attraverso lo zelo
soprannaturale di questa virtù si spalancano a Dio tutte le potenze
dell’anima e diventano pronte e sollecite; il cuore s’innalza, la grazia
cresce, la pratica delle virtù diventa gioconda, ilare, esilarante, gli atti
esterni si abbelliscono. Insomma chi raggiunge questo grado di fortezza
ha già debellato il quinto vizio capitale, che è l’accidia: quel torpore e
fastidio delle virtù necessarie alla salvezza; ma vince anche quella certa
indolenza e pigrizia che s’impadronisce di tanto in tanto dei sensi e del
corpo.
A coloro che posseggono questa virtù s’addice la parola del Salvatore:
«Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia; saranno saziati» [Mt 5,6].
Saranno saziati, s’intende, quando sarà manifestata la gloria di Dio e Dio
stesso sazierà ciascuno in proporzione del suo amore e della sua giustizia.
CAPITOLO 21
Temperanza e Sobrietà