Page 19 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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perdono  il  merito  della  sofferenza,  se  non  se  ne  fanno  addirittura  un
                  motivo di condanna.
                  Questa è la funzione della compassione. La sua opera di amore vince il
                  terzo  vizio  capitale,  l’odio,  o  invidia;  poiché  la  compassione  ferisce  il
                  cuore e lo dispone ad amare tutti, e quella ferita non guarisce più, perché
                  Dio  ha  disposto  che  proprio  alla  compassione,  più  che  a  qualsiasi  altra
                  virtù, sia affidato il compito di portar via lutti e dolori dia cuori umani.
                  Perciò Cristo dice: «Beati quelli che piangono; saranno consolati» [Mt 5,4];
                  naturalmente, quando raccoglieranno con gioia ciò che adesso seminano
                  con molto dolore [cf Sal 126(125),5].


                  CAPITOLO 19
                  La Generosità

                  Dalla  compassione  e  dalla  misericordia  deriva  la  generosità.  Poiché
                  nessuno  può  avere  una  soprannaturale  generosità  se  non  è
                  misericordioso;  misericordia  però  che  sia  vera  carità  e  soprannaturale
                  virtù, poiché accade che si copra una persona di doni e favori, ma per una
                  personale simpatia, per vanagloria, per interesse o speranza di ricavarne
                  un vantaggio più grande; ma questa non è misericordia.
                  La  generosità  che  interessa  noi  è  un’effusione  di  cuore,  larga  e
                  indifferenziata, promossa dalla misericordia.
                  Se  uno  si  mette  a  considerare  con  amore  la  passione  e  i  tormenti  del
                  Signore  Gesù  Cristo,  sente  spontaneamente  risvegliarsi  in  cuore  il
                  bisogno  di  esprimere  a  Cristo,  in  compenso,  amore,  ringraziamento,
                  onore,  rispetto  ed  anche  una  gioconda  disponibilità  dell’anima  e  del
                  corpo, e non solo per la durata della vita, ma anche per tutta l’eternità. Se
                  poi  continua  a  guardare  se  stesso,  i  doni  ricevuti  da  Dio  e  la  propria
                  peccaminosa  negligenza,  non  può  rifugiarsi  nella  divina  misericordia,
                  clemenza e grazia, col proposito di servire Gesù Cristo con la più sincera
                  e ferma volontà.
                  E  se,  inoltre,  l’uomo  pio  e  generoso  riflette  sulla  malvagità  e
                  sull’ingiustizia degli uomini, si rivolge con ancora più intima fede a Dio e
                  Lo  prega  che  non  si  stanchi  di  spandere  i  suoi  doni,  di  continuare  ad
                  effondere  la  sua  misericordia,  perché  tutti  Lo  conoscano  e  vedano  la
                  verità.
                  Con questa generosità si esercitano le sette opere di misericordia; i ricchi
                  danno  cose  temporali,  i  poveri  pio  affetto  e  buona  volontà.  Così  si
                  esprime  e  si  perfeziona  la  generosità;  la  quale  viene  dal  profondo  del
                  cuore,  moltiplica  e  accresce  tutte  le  virtù,  fa  più  belle  tutte  le  potenze
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