Page 16 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Dall’umiltà  nasce  l’obbedienza.  Nessuno  può  essere  cordialmente
                  obbediente  se  non  è  umile.  L’obbedienza  è  la  sottomissione  e  la
                  disponibilità  di  un’anima  pronta  a  qualsiasi  virtù.  L’obbedienza  porta
                  l’uomo ad eseguire ordini e proibizioni divine e ne assoggetta gli istinti
                  alla ragione: lo fa ossequiare alla Chiesa, ai prelati e verso le consuetudini
                  ecclesiali; disposto a fare tutto ciò che, nell’ordine materiale e spirituale,
                  la necessità e la ragione richiedono.
                  L’obbedienza  rifiuta  l’insubordinazione,  figlia  della  superbia,  come
                  veleno  mortale.  L’obbedienza  interna  ed  esterna  è  segno,  prova  e
                  ornamento  dell’umiltà;  mette  pace  nelle  comunità,  alimenta  il  rispetto
                  verso i prelati e la benevolenza verso gli uguali; l’uomo obbediente viene
                  esaltato da Dio e arricchito di doni eterni.


                  CAPITOLO 14
                   Il Rinnegamento della Volontà

                  L’obbedienza genera il rinnegamento della volontà, del proprio giudizio
                  e  sentimento.  Non  può  infatti  rinunziare  alla  propria  volontà  e
                  assoggettarla a un altro, uno che non sia cordialmente obbediente; anche
                  se è possibile piegarsi esternamente conservando la volontà contraria. Il
                  rinnegamento  della  propria  volontà  rende  l’uomo  capace  di  rinunziare
                  alle  proprie  scelte,  di  non  attribuirsi  nulla,  di  non  fare  nulla  che  sia
                  peregrino, o che sia difforme dalla dottrina e dalla vita dei Santi; egli fa
                  solo ciò che dà onore a Dio, ciò che corrisponde agli ordini dei superiori e
                  favorisce  la  pace  di  quelli  che  sono  con  lui,  fin  dove  il  buonsenso  e  la
                  discrezione gli permettono.
                  Con questo rinnegamento della propria volontà nell’agire, nel non fare e
                  nel tollerare viene distrutto ogni stimolo e causa di superbia; l’umiltà è
                  portata alle stelle, Dio prende pieno possesso dell’uomo, la cui volontà si
                  fonde  con  quella  di  Dio.  un  uomo  di  questo  genere  si  è  spogliato
                  dell’uomo  vecchio  e  s’è  rivestito  dell’uomo  nuovo,  rinnovato  e  rifinito
                  secondo l’amatissima volontà di Dio. Di questi Cristo dice: «Beati i poveri
                  di spirito» [Mt 5,3] che hanno rinunziato alla loro volontà; perché proprio
                  di questi è il regno dei cieli.


                  CAPITOLO 15
                  La Pazienza
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