Page 17 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Dalla rinunzia alla propria volontà deriva la pazienza, poiché non può
essere pienamente paziente se non chi si rimette non solo alla volontà di
Dio, ma anche a quella degli uomini, quando l’utilità e l’onestà lo
richiedono.
La pazienza è la tolleranza serena di quanto ci accade da parte di Dio e
delle creature. Niente turba colui che è paziente: né la perdita dei beni,
dei parenti, degli amici; né la cattiva salute, l’umiliazione, la morte; né il
Purgatorio, il demonio e neppure l’inferno, poiché egli si è affidato con
vero amore alla divina volontà e, dal momento che la sua coscienza non
gli rimprovera nessun peccato, gli è facile tollerare qualunque cosa voglia
far di lui Dio, nel tempo e nell’eternità.
Questa pazienza fortifica, adorna e arma l’uomo contro l’ira e i suoi scatti
e contro l’impazienza nelle cose avverse e moleste che molto spesso,
dentro e fuori, turbano l’uomo e lo espongono a varie tentazioni.
CAPITOLO 16
La Mansuetudine
La pazienza è madre della mansuetudine, e nessuno può essere mite e
mansueto nelle avversità se non è paziente. La mansuetudine dona
all’uomo pace e tranquillità di animo, in tutte le cose. Colui che è mite sa
affrontare con moderazione e dolcezza, parole aspre, modi duri, azioni
cattive e tutto ciò che può offendere la sua persona e i suoi cari. In ogni
circostanza rimane in pace, perché la sua mansuetudine è proprio
l’abitudine di tollerare tutto, senza scomporsi.
Grazie alla mansuetudine, l’istinto dell’ira se ne sta tranquillo, e lo sprone
del desiderio delle virtù viene rafforzato ed elevato; la ragione riconosce
questo stato e ne gode, la coscienza è tranquilla, anche perché il secondo
vizio capitale – l’ira – viene sradicato dalla mansuetudine. Lo spirito del
Signore riposa sull’animo mansueto e umile; per questo Gesù disse:
«Beati i miti, perché possederanno la terra» [Mt 5,5], cioè terranno
tranquillo il proprio corpo, la propria natura e le cose terrene.
CAPITOLO 17
L’Indulgenza
Dalla mansuetudine proviene naturalmente l’indulgenza. Non può essere
indulgente e soccorrevole chi non è mansueto. L’indulgenza modella il
gesto e il volto dell’uomo; lo rende amabile e lo induce a rispondere con
soavità e amore, e a prestare qualsiasi soccorso a quelli che sono agitati ed