Page 18 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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esasperati,  purché  ci  sia  una  speranza  che  riconoscano  i  loro  torti  e  si
                  emendino. Attraverso l’indulgenza, la carità diventa vitale e fruttuosa. Un
                  cuore  indulgente  è  una  lampada  piena  di  ottimo  olio.  L’olio
                  dell’indulgenza  dà  luce  ai  peccatori  induriti  col  buon  esempio,  unge  e
                  medica  i  cuori  strapazzati  o  feriti,  esacerbati  da  dure  parole  o  azioni
                  molto scortesi. Se vi aggiungi l’ardore della carità, l’indulgenza diventa
                  un faro in coloro che sono già avanti nella virtù. Non c’è malevolenza o
                  invidia che possa arrivare a ferire un animo veramente indulgente.


                  CAPITOLO 18
                  La Compassione

                  L’indulgenza conduce alla compassione, che ci dispone a soffrire con chi
                  soffre.  La  compassione  è  una  mozione  interna  dell’animo  verso  le
                  necessità  corporali  e  spirituali  degli  uomini.  È  la  stessa  virtù  che  ci  fa
                  compatire Cristo sofferente, quando ci fermiamo a meditare le ragioni e la
                  gravità  delle  sue  pene,  la  sua  rassegnazione,  l’amore,  le  ferite,  la
                  delicatezza  dei  suoi  sensi,  i  flagelli,  l’ignominia,  la  corona  di  spine,  i
                  chiodi,  la  sua  dignità,  dolcezza,  benevolenza  e  la  somma
                  accondiscendenza con la quale il nostro Sposo si avviò alla morte.
                  Le  inaudite  e  molteplici  pene  di  Cristo,  nostro  Redentore  e  Sposo,
                  riempiono  di  compassione  l’anima  pia.  Ma  proprio  per  questa
                  compassione  ti  fa  pensare  quanto  poco  tu  avanzi  nelle  virtù  e  quanto
                  spesso  manchi  nel  loro  esercizio  e  nella  giusta  venerazione  di  Dio.  ti
                  scopre la tua tiepidezza, instabilità e fragilità, il numero grande dei tuoi
                  difetti e vizi, il tempo sciupato, le imperfezioni della condotta; e quanto
                  più scendi nella tua coscienza, tanto più ti senti miserabile.
                  La  compassione  ti  svela  la  tua  cecità  e  dimenticanza  di  Dio  e  dei  beni
                  eterni, la tua ingratitudine di fronte ai doni di Dio e alle pene che Gesù
                  Cristo  ha  sofferto  per  te,  che  rimani  così  insensibile  e  indifferente  alla
                  virtù, mentre invece sei così astuto nel male, tanto accorto e puntiglioso
                  nella ricerca dei beni temporali quanto pigro e trascurato nell’amore dei
                  beni eterni.
                  Questa considerazione suscita nel cuore dei buoni un grande amore per la
                  salvezza del prossimo: una compassione  che li muove a prendersi cura
                  delle necessità e sofferenze degli altri; della fame, sete, nudità, malattie,
                  disprezzo, oppressione, dolori, perdita dei loro congiunti e dei loro beni.
                  L’uomo buono si associa al dolore di tutti e trova anche motivo di pena
                  nel  vedere  l’impazienza  e  la  ribellione  di  quelli  che  soffrono,  poiché
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