Page 16 - Libretto della Vita Perfetta
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le sue potenze?
Risposta: L’essenza dell’anima si unisce con l’essenza del Nulla, e le potenze
dell’anima con le operazioni del Nulla, operazioni che il Nulla ha in se stesso.
Una domanda: Vengono a cadere nell’uomo le sue mancanze oppure egli può
commetterne ancora
dopo ciò, quando si riconosce ancora creatura, non in maniera difettosa ma in
modo unito?
Risposta: Finché l’uomo resta se stesso, può commettere delle mancanze, come
dice san Giovanni: «Se presumiamo di non avere peccati, inganniamo noi stessi
e la verità non è in noi». Ma in quanto l’uomo non resta se stesso, non commette
mancanze, come lo stesso san Giovanni dice in una sua lettera, cioè che l’uomo
il quale è nato da Dio non fa peccati né commette mancanze, poiché il seme
divino dimora in lui. E perciò l’uomo che qui va bene, non fa più opere, fuorché
un’opera sola; poiché c’è un’unica nascita e un unico fondo, cioè secondo
l’unione.
Un’obiezione: Come può essere che l’uomo non faccia più che un’opera? Anche
Cristo aveva una duplice operazione.
Risposta: Ritengo che l’uomo non faccia più che un’opera, egli che non ha di
mira nessun’opera tranne quando l’operi la nascita eterna. Se Dio non generasse
il suo Figlio senza interruzione, Cristo non avrebbe fatto alcuna opera naturale.
Perciò io la ritengo un’opera sola, tranne che si voglia prenderla secondo
l’intendimento umano.
Un’obiezione: I maestri pagani dicono tuttavia che nessuna cosa è destituita della
propria operazione.
Risposta: L’uomo non è destituito della propria operazione, ma essa resta là
inosservata secondo il modo.
Una domanda: Le opere di creatura che rimangono da fare all’uomo, è lui che le
fa o chi?
Risposta: Se l’uomo deve giungere al più alto grado, deve morire nella rinascita
che è in lui, e questa rinascita deve avvenire in lui. Nota come: tutto ciò che
viene in noi, da dove sia, se non è nato in noi di nuovo, non ci è utile. La
rinascita è così estranea, e ha così poco ormai da fare con il corpo dopo la sua
realizzazione, che la natura fa nell’uomo, come in un animale ragionevole,
quelle opere che appartengono alla vita dell’uomo, e che l’uomo, in qualche
modo, non ha più da fare, cioè in maniera attuale, come aveva [da fare] prima
della realizzazione [della sua rinascita]; ma fa piuttosto queste opere in maniera
abituale. E di ciò prendi una similitudine dal vino bruciato: esso non ha meno
materialità, per un operare più forte e tranquillo, del vino che è rimasto nella
sua prima nascita.
Una domanda: Da’ una distinzione tra la nascita eterna e la rinascita che è