Page 12 - Libretto della Vita Perfetta
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Il discepolo cominciò a interrogare ancora di più e parlò così: Dimmi, come si
chiama il modo in cui l’uomo giunge alla sua beatitudine?
Risposta: Si può chiamare un modo generativo, come sta scritto nel Vangelo di
san Giovanni, che Egli ha dato potenza e facoltà di diventare figli di Dio a tutti
coloro che da nient’altro che da Dio sono nati. E ciò avviene in un modo
analogo a ciò che si chiama «generazione» secondo la maniera comunemente
accettata. Ora, ciò che genera l’altro in tal modo, lo foggia conforme a sé e in sé,
e gli conferisce la somiglianza del suo essere e della sua attività. E perciò, a un
uomo abbandonato, dove Dio solo è Padre, nel quale nulla di temporale si
genera secondo proprietà, si aprono gli occhi in modo da comprendersi in Dio,
ricevere la sua essenza e vita beata ed essere uno con lui, perché tutte le cose
sono qui uno nell’Uno.
Il discepolo disse: Io vedo tuttavia che ci sono montagne e valli, acqua e aria, e
svariate creature; come dici dunque che non c’è che l’Uno?
La pura parola rispose parlando così: Io ti dico ancora di più: tranne che l’uomo
non comprenda due contraria, cioè due cose contrarie congiuntamente in una, in
verità, senza alcun dubbio, non è molto facile parlare con lui di tali cose; perché,
quando egli comprende ciò, allora solamente ha percorso la metà del cammino
della vita che io intendo.
Una domanda: Quali sono i contrari?
Risposta: Un eterno Nulla e la sua creaturalità temporale.
Un’obiezione: Due contrari in un essere sono in contraddizione, in tutti i modi,
con ogni scienza.
Risposta: Io e te non c’incontriamo su di uno stesso ramo o in uno stesso luogo;
tu vai per una strada, io per un’altra. Le tue domande procedono da senno
umano e io rispondo con sensi che sono al di sopra dell’intento di ogni uomo.
Devi diventare insensato se vuoi giungere qua, perché la Verità diventa
manifesta per mezzo della nescienza.
Avvenne in quello stesso tempo un grandissimo cambiamento in lui. Giunse a
questo: che durante circa dieci settimane, era talvolta, ora di più ora di meno,
astratto così fortemente che, con i sensi desti, in presenza di persone o senza di
esse, il suo sentire gli trapassava secondo la propria attività, tanto che
dappertutto, in tutte le cose, non gli rispondeva che l’Uno e ogni cosa nell’Uno,
senza nessuna molteplicità di questo o di quello.
La parola riprese e disse in lui: Dunque, com’è andata? Ho detto bene?
Egli disse: Sì, ciò che prima non potevo credere è diventato di mia conoscenza;
ma mi stupisce perché passi di nuovo.
La parola disse: Probabilmente ciò non si è ancora affondato nel tuo fondo
essenziale.
Il discepolo riprese e chiese così: Dove approda l’intelletto di un uomo