Page 7 - Libretto della Vita Perfetta
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distinta, sia riguardo all’essenza divina che a ogni altra, come la forma naturale
della pietra le dà di avere la sua propria essenza. E questa non è l’essenza di
Dio, né Dio è la pietra, benché questa e tutte le creature sono da lui ciò che sono.
E in questa effusione tutte le creature hanno acquistato il loro Dio, perché,
quando la creatura si trova creatura, essa confessa il suo creatore e il suo Dio.
Il discepolo: Caro Signore, l’essere delle creature è più nobile secondo che è in
Dio, o secondo che è in se stesso?
La Verità: L’essere delle creature in Dio non è creatura, ma la creaturalità di
ciascuna creatura è a essa più nobile e più utile dell’essere che ha in Dio. Perché
che cos’ha di più la pietra o l’uomo o qualunque creatura nel suo stato
creaturale, per ciò che sono stati eternamente Dio in Dio? Dio ha bene e
rettamente ordinato le cose, perché ciascuna cosa guarda indietro alla sua prima
Origine, in maniera sottomessa.
Il discepolo: Signore, da dove vengono allora il peccato o il male o l’inferno o il
purgatorio o il diavolo e cose simili?
Risposta: La creatura ragionevole dovrebbe avere una reintroversione che si
sprofonda nell’Uno; ma perché essa resta estroversa all’esterno con un ingiusto
sguardo di proprietà sul proprio io, vien fuori allora diavolo e ogni malizia.
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Il vero ritorno che deve fare un uomo
abbandonato attraverso il Figlio unigenito
Il discepolo: Ho compreso bene la verità dell’effusione del divenire delle
creature. Sentirei ora parlare volentieri della breccia [verso Dio]; come l’uomo
attraverso il Cristo deve ritornare e conseguire la sua beatitudine.
La Verità: Bisogna sapere che Cristo, Figlio di Dio, aveva qualcosa di comune
con tutti gli uomini e qualcosa di singolare rispetto agli altri. Ciò che gli è
comune con tutti gli uomini è la natura umana, essendo anche lui vero uomo.
Egli assunse la natura umana e non la persona; e ciò si deve prendere nel senso
che Cristo assunse la natura umana nell’individualità della materia, ciò che il
dottore Damasceno chiama in atomo, e così alla natura umana assunta
corrisponde il puro sangue nel corpo benedetto di Maria, quando da lei prese lo
strumento corporeo.
E perciò la natura umana presa in se stessa non ha alcun diritto — dal momento
che Cristo ha assunto essa e non la persona — a ciò che ciascun uomo debba e
possa essere nella stessa maniera Dio e uomo. Egli è il solo al quale appartiene