Page 6 - Libretto della Vita Perfetta
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Il discepolo: Signore, che cos’è ciò?
La Verità: E la natura divina del Padre; e là, nello stesso istante, essa è gravida di
fecondità e di operazione, perché là, secondo l’intendimento della nostra
intelligenza, la divinità s’è slanciata in Dio.
Il discepolo: Caro Signore, non è ciò una cosa sola?
La Verità disse: Si, divinità e Dio sono una cosa sola, e tuttavia la divinità non
opera né genera, ma Dio genera e opera. E ciò viene dalla distinzione che è nella
designazione, secondo la comprensione della ragione. Ma è una cosa sola nel
fondo; perché nella natura divina non c’è altro che l’essenza e le proprietà
relative, e queste non aggiungono assolutamente nulla all’essenza: esse sono
questa tutte insieme, benché siano distinte da ciò a cui sono opposte, cioè dal
loro termine opposto. Perché la natura divina, a prenderla secondo lo stesso
fondo, non è affatto più semplice in se stessa, del Padre preso nella stessa
natura, o di alcun’altra Persona. Tu sei ingannato unicamente
dall’immaginazione, che considera ciò secondo il modo in cui è reso nella
creatura. Ciò è in se stesso unico e semplice.
Il discepolo disse: Vedo bene di essere giunto all’ultimo fondo della più alta
semplicità, più addentro di cui, nessuno che vuol possedere la verità, può
andare.
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Come l’uomo e tutte le creature
si sono tenute eternamente [in Dio]
e la loro processione nel divenire
Il discepolo: Eterna Verità, ma come le creature si sono tenute eternamente in
Dio?
Risposta: Vi sono state come nel loro eterno esemplare.
Il discepolo: Che cos’è questo esemplare?
La Verità: È la sua essenza eterna, presa secondo che si dà a conseguire in
maniera partecipata alle creature. E nota che eternamente tutte le creature sono
in Dio, e non hanno avuto là alcuna distinzione profonda, fuorché come si è
detto. Esse sono la stessa vita, essenza e potenza, per quanto sono in Dio, e sono
lo stesso Uno e nulla di meno. Ma dopo l’uscita, quando prendono il loro essere
proprio, ciascuna ha la sua essenza particolare, distintamente con la propria
forma, che le dà il suo essere naturale; perché la forma dà l’essenza particolare e