Page 21 - Libretto della Vita Perfetta
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noi no, egli è il Figlio naturale, perché la sua nascita termina alla natura, ma noi
non siamo il Figlio naturale, e la nostra generazione si chiama una rinascita
perché ha per termine l’uniformità alla sua natura; egli è un’immagine del
Padre, noi siamo formati secondo l’immagine della santa Trinità. E dice che
nessuno, in quanto a ciò, può commisurarsi a lui in parità.
Il selvaggio disse: Ho inteso che egli dicesse che un tale uomo opera tutto ciò che
il Cristo ha operato.
Il discepolo rispose: Lo stesso maestro dice così in un luogo: il giusto opera tutto
quello che opera la giustizia, e ciò è vero, dice lui, perché il giusto è figlio unico
della giustizia, come sta scritto: «Ciò che è nato dalla carne è carne e ciò che è
nato dallo spirito è spirito». E ciò è unicamente vero nel Cristo, dice lui, e in
nessun altro uomo, perché egli non ha altro essere che l’essere del Padre, né
altro generante che il Padre celeste; e perciò egli opera tutto ciò che il Padre
opera. Ma in tutti gli altri uomini, dice lui, si trova questo: che noi operiamo
più o meno con lui, secondo che siamo più o meno nati da lui. E questo discorso
ti istruisce propriamente sulla Verità.
Il selvaggio disse: Il suo discorso mostra chiaramente che tutto ciò che è stato
dato al Cristo, è stato dato pure a me.
Il discepolo: Il tutto che è stato dato al Cristo è il perfetto possesso della
beatitudine essenziale, come lui disse: «Omnia dedit mihi Pater, il Padre mi ha
dato tutto»; e questo stesso tutto egli l’ha donato a tutti noi, ma in maniera
diversa. E dice in molti luoghi che lui ha tutto ciò per l’incarnazione, e noi per
l’unione deiforme, e perciò lui ha ciò tanto più nobilmente quanto più
nobilmente ne era capace.
Il selvaggio però continuò a esporre e volle dire che egli negasse ogni
somiglianza e unione, e che lui ci collocasse puramente e senza somiglianza
nella pura unità.
Il discepolo rispose dicendo: Ciò che ti fa difetto senza dubbio è che non ti è
chiara la distinzione di cui si è detto prima, come un uomo deve diventare uno
in Cristo e tuttavia restare distinto, e dove egli è unito, e dove deve prendersi
come uno [con lui], non come unito. La luce essenziale non ti ha ancora
illuminato, perché la luce essenziale comporta ordine e distinzione, rifiuta
un’erompente molteplicità. La tua acuta intuizione spadroneggia per la
magnificenza del lume naturale con agile raziocinio, che risplende assai simile
alla luce della divina Verità.
Il selvaggio tacque e lo pregò con rassegnata sottomissione che toccasse oltre
l’utile distinzione.
Egli rispose dicendo: Il più grande difetto che fa deviare te e i tuoi simili sta in
ciò: che vi manca una buona distinzione della verità razionale. E perciò chi
vuole raggiungere il più alto grado e non cadere in tale difetto deve stare
attento a questa misteriosa dottrina: così giungerà senza ostacoli a una vita