Page 23 - Libretto della Vita Perfetta
P. 23

opera è il suo restare ozioso, perché nel suo fare egli resta in riposo e nella sua
                  opera resta ozioso.

                  Una domanda: Come si comporta verso il prossimo?

                  Risposta: Egli ha comunione con la gente senza immaginazione, affezione senza
                  attaccamento e compassione senza affanno, in vera libertà.
                  Una domanda: È obbligato un uomo simile a confessarsi?

                  Risposta: La confessione che si fa per amore è più nobile di quella che viene dal
                  debito.
                  Una domanda: Qual è il modo di pregare di un tale uomo, oppure deve pregare
                  anche lui?

                  Risposta: La sua preghiera è fruttuosa perché si raccoglie nei suoi sensi, essendo
                  Dio spirito, ed egli fa attenzione se si è creato in qualche modo un ostacolo o se
                  segue  se  stesso,  mediante  qualche  anticipazione  del  proprio  io.  E  in  essa  si
                  produce una luce nelle facoltà superiori che gli manifesta che Dio è l’essere e la
                  vita e l’operare in lui, ed egli ne è solo uno strumento.

                  Una  domanda:  Come  si  presenta  il  mangiare,  bere  e  dormire  di  un  tale  uomo
                  nobile?
                  Risposta: Secondo l’esterno e secondo la sensibilità l’uomo esteriore mangia, ma
                  secondo  la contemplazione  interiore egli non mangia, altrimenti userebbe del
                  cibo  e  del  riposo  in  maniera  animale.  Ed  è  così  pure  nelle  altre  cose  che
                  appartengono all’uomo.

                  Una domanda: Com’è fatta la sua condotta esteriore?
                  Risposta:  Egli  non  ha  molti  modi  particolari  né  molte  parole,  ed  esse  sono
                  schiette  e  semplici;  e  ha  una  condotta  morigerata,  tanto  che  le  cose  fluiscono
                  attraverso di lui senza di lui, ed è calmo nei sensi.

                  Una domanda: Sono tutti così?
                  Risposta: Più o meno secondo una differenza accidentale, ma il punto essenziale
                  resta uguale.

                  Una domanda: È giunto un uomo simile a un sapere completo della Verità o gli
                  restano ancora il sembrare e il credere?

                  Risposta:  Quando  l’uomo  resta  con  se  stesso,  gli  resta  pure  il  sembrare  e  il
                  credere; ma quando si è perduto a se stesso in ciò che è, là c’è un sapere di tutta
                  la Verità perché ciò è questa stessa [Verità], ed egli vi si tiene abbandonato?
                  E con ciò ti sia detto abbastanza; perché non si giunge là con domande, ma con
                  un retto abbandono si perviene a questa Verità nascosta. Amen.
   18   19   20   21   22   23   24