Page 8 - Lettera a Proba
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come è appunto il desiderare figli, cioè il frutto delle nozze, e desiderare la vita
                  e la salute per quelli che sono stati generati, desiderio da cui per lo più sono
                  tutti presi, anche i vedovi che vivono nella continenza. Poiché, sebbene abbiano
                  rinunciato  al  matrimonio  e  non  desiderino  più  procreare  figli,  tuttavia
                  desiderano che vivano sani e salvi i figli che hanno procreati. Solo coloro che
                  vivono  nell’integrità  verginale  sono  immuni  da  tutte  queste  preoccupazioni:
                  anch’essi tuttavia hanno delle persone care dei due sessi per le quali desiderano
                  senza sconvenienza anche la salute temporale. Ma quando gli uomini avranno
                  conseguito per sé e per coloro che amano questa salute, potremo forse chiamarli
                  già beati? Posseggono si qualche cosa che non è sconveniente desiderare, ma se
                  non posseggono altri beni più grandi e migliori e più ricchi di utilità e di dignità
                  morale, sono ancora molto lontani dalla vita beata.

                  I beni terreni servono per vivere onestamente.

                  6. 12. Approviamo noi dunque che, oltre a questa salute temporale, si bramino
                  per sé e per i propri familiari onori e posti di comando? Si, è senz’altro lecito
                  desiderarli, ma a patto che per mezzo di essi si sovvenga ai bisogni di coloro
                  che vivono alle proprie dipendenze, non mirando a questi beni in sé e per sé,
                  ma  per  un  altro  bene  che  ne  consegue.  Se  invece  si  desiderano  per  vano
                  orgoglio di superiorità, per pompa superflua o anche per dannosa vanità, non è
                  lecito desiderarli. Può darsi quindi che essi desiderino, per sé e per i propri cari,
                  quanto basta delle cose  necessarie alla vita, a proposito delle quali così  parla
                  l’Apostolo: La pietà è un gran guadagno se unita al sapersi contentare. Nulla infatti
                  abbiamo  portato  in  questo  mondo  né  possiamo  portarne  via  nulla:  se  abbiamo  di  che
                  nutrirci  e  coprirci,  accontentiamoci.  Poiché  quelli,  che  vogliono  diventare  ricchi,
                  incappano nella tentazione e nel laccio e in molteplici desideri insensati e dannosi, che
                  sommergono gli uomini nella rovina e nella perdizione, poiché radice di tutti i mali è la
                  cupidigia del denaro, per il cui appetito alcuni si sono sviati dalla fede e si son cacciati
                  da sé  stessi in molti dolori.  Chi desidera quanto basta senza volere di più, non
                  desidera cosa disonesta; in caso contrario non lo desidera e quindi neppure lo
                  vuole onestamente. Questo bramava e per questo pregava colui che diceva: Non
                  darmi né ricchezza né povertà, ma concedimi solo quanto basta per evitare che, divenuto
                  sazio, non diventi bugiardo e dica: Chi mi vede? o divenuto povero, commetta qualche
                  furto e spergiuri il nome del mio Dio. Tu vedi chiaramente che anche il necessario
                  non si desidera per sé medesimo, ma per la salute del corpo e per un decoroso
                  abbigliamento  della  persona  umana,  tale  cioè  che  non  sia  sconveniente  per
                  coloro coi quali dobbiamo vivere. onestamente e civilmente.

                  L’incolumità e l’amicizia.

                  6.  13.  Per  tal  modo,  fra  tutte  queste  Cose  l’incolumità  e  l’amicizia  sono
                  desiderate  per se  stesse,  mentre  quando ciò che basta delle cose  necessarie si
                  ricerca onestamente, suole essere cercato non per sé stesso ma per i due beni su
                  menzionati.  L’incolumità  inoltre  consiste  nella  vita  stessa,  nella  salute  e
                  integrità  del  corpo  e  dell’animo.  Allo  stesso  modo  l’amicizia  non  dev’essere
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