Page 10 - Lettera a Proba
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insistenza  a  pregare,  da  dire:  Occorre  pregare  di  continuo  e  non  stancarsi.  Così
                  dicendo ci propose l’esempio d’una vedova che, desiderando ottenere giustizia
                  contro il proprio avversario, piegò un giudice iniquo ed empio col sollecitarlo
                  spesso a darle ascolto, mosso non già da un senso di giustizia o di compassione,
                  ma  vinto  dalla  noia.  Ci  volle  così  ricordare  che  molto  più  sicuramente  è
                  disposto ad ascoltarci Dio, Signore misericordioso e giusto, quando preghiamo
                  senza  interruzione,  dal  momento  che  quella  vedova,  grazie  alle  sue  assidue
                  sollecitazioni, non poté essere trascurata neppure da un giudice iniquo. Ci volle
                  anche  insegnare  quanto  volentieri  e  benignamente  è  disposto  a  compiere  i
                  buoni desideri di coloro che Egli sa che perdonano i peccati altrui, se la vedova,
                  che voleva le si facesse giustizia, raggiunse lo scopo desiderato. Anche quel tale,
                  presso cui era giunto un amico da un viaggio e che non aveva nulla da servirgli
                  a  tavola,  desiderando che  da  un  altro  suo  amico  gli  fossero  prestati  tre  pani,
                  sotto  i  quali  è  adombrata  forse  la  Trinità  di  un’unica  sostanza,  a  forza  di
                  supplicare con grande petulanza e molestia, lo svegliò quando già dormiva coi
                  suoi servitori, perché gli desse i pani che voleva. L’amico glie li diede più per
                  evitare d’essere infastidito che per benevolenza. Volle il Signore che da questa
                  parabola  comprendessimo  che  se  è  costretto  a  dare  chi,  mentre  dorme,  è
                  svegliato suo malgrado da un supplicante, tanto più benevolmente dà Colui che
                  non dorme mai e stimola noi che dormiamo a fargli delle richieste.

                  Cristo esorta: chiedete, cercate, bussate!

                  8.  16.  A  questo  proposito  troviamo  anche  scritto:  Chiedete  e  otterrete,  cercate  e
                  troverete, bussate e vi sarà aperto; poiché chi chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa
                  sarà aperto. Qual è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una
                  pietra o se gli chiede un pesce gli darà un serpente o se gli chiede un uovo gli darà uno
                  scorpione? Se voi dunque, pure essendo cattivi, sapete dare ai vostri figli doni buoni,
                  quanto più il Padre vostro celeste li largirà a voi quando glieli chiedete? Delle tre note
                  virtù raccomandate dall’Apostolo la fede è simboleggiata nel pesce, sia a causa
                  dell’acqua del battesimo, sia perché rimane integra in mezzo ai flutti di questa
                  vita:  ad  essa  si  oppone  il  serpente,  il  quale  con  velenoso  inganno  persuase  i
                  progenitori a non credere a Dio; la speranza è raffigurata nell’uovo, perché la
                  vita  del  pulcino  non  c’è  ancora  ma  ci  sarà,  non  si  vede  ancora  ma  si  spera,
                  poiché  una  speranza  che  si  vede  non  è  più  speranza;  all’uovo  si  oppone  lo
                  scorpione, poiché colui che spera la vita eterna, dimentica le cose che gli stanno
                  dietro  e  si  protende  verso  quelle  che  gli  stanno  davanti,  mentre  gli  nuoce
                  rivolgersi a guardare indietro; dallo scorpione però bisogna guardarsi nella sua
                  parte posteriore, velenosa e armata di aculeo; nel pane è raffigurata la carità,
                  ch’è  la  più  grande  di  queste  virtù,  a  quel  modo  che  il  pane  è  superiore  per
                  utilità a tutti gli altri alimenti: al pane si oppone la pietra, giacché i cuori duri
                  respingono la carità. Anche se queste cose ammettono un’altra interpretazione
                  più conveniente, nondimeno Colui che sa concedere ai suoi figli i buoni doni, ci
                  spinge a chiedere, a cercare, a bussare.

                  La preghiera, esercizio di fede e speranza.
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