Page 3 - Lettera a Proba
P. 3
AGOSTINO, VESCOVO,
SERVO DI CRISTO E DEI SERVI DI CRISTO,
SALUTA NEL SIGNORE DEI SIGNORI
LA VENERABILE SERVA DI DIO PROBA
La preghiera assidua necessaria alle vedove.
1. 1. Ricordandomi che tu mi hai chiesto e io ho promesso di scriverti qualcosa
sul modo di pregare Dio, dato che adesso per grazia di Colui che noi
invochiamo nella preghiera ci è concesso il tempo e la possibilità, era mio
dovere saldare subito il mio debito e nella carità di Cristo accondiscendere al
tuo pio desiderio. Non riesco poi a esprimere a parole quanta gioia mi abbia
arrecato la tua richiesta, in cui ho notato quanta premura ti prendi d’una cosa
così importante. Poiché qual altra maggior occupazione avresti dovuto avere
nella tua vedovanza che persistere nella preghiera notte e giorno, secondo la
raccomandazione dell’Apostolo? Egli infatti dice: Colei però ch’è veramente vedova
e desolata ha riposto la sua speranza nel Signore e attende con perseveranza alla
preghiera notte e giorno. Potrebbe quindi sembrare strano come mai pur essendo
tu, nell’estimazione del mondo, nobile, ricca, madre d’una famiglia si numerosa
e benché vedova, non però desolata, può – ripeto – sembrare strano come il
pensiero della preghiera sia penetrato nel tuo cuore e se ne sia interamente
impossessato, se non fosse che tu capisci bene che in questo mondo e in questa
vita nessuno può sentirsi al sicuro.
Com’è accessibile ai ricchi il regno di Dio.
1. 2. Colui perciò che ti ha ispirato questo pensiero fa proprio come fece coi suoi
discepoli: essendo essi rattristati non tanto per se stessi quanto per il genere
umano e avendo perso la speranza che alcuno potesse salvarsi dopo aver
sentito dire da Lui ch’è più facile che un cammello entri per la cruna d’un ago
che un ricco nel regno dei cieli, Egli con una promessa stupenda e piena di
bontà rispose loro che quel ch’è impossibile agli uomini è facile a Dio. Colui
quindi, al quale è facile che perfino un ricco entri nel regno dei cieli, ha ispirato
a te la pia sollecitudine con cui hai pensato dovermi consultare in qual modo tu
debba pregare. Egli infatti, quando era ancora quaggiù, col suo corpo,
introdusse nel regno dei cieli il ricco Zaccheo; dopo essere stato glorificato con
la risurrezione e con l’ascensione, mediante l’effusione dello Spirito Santo fece
si che molti ricchi diventassero disprezzatori di questo mondo e li rese più
ricchi per aver posto fine alla brama delle ricchezze. Orbene, come potresti darti
tanto pensiero di pregare Dio, se non sperassi in lui? E come potresti sperare in
Lui, se riponessi le tue speranze nell’instabilità della ricchezza e se disprezzassi
il saluberrimo precetto dell’Apostolo che dice: Ai ricchi di questo inondo
raccomanda di non essere orgogliosi e di non riporre la speranza nell’instabilità della
ricchezza, ma nel Dio vivo che ci offre abbondantemente ogni bene perché ne godiamo;