Page 51 - La vera religione
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molti, il prestigiatore non viene lodato, ma vengono derisi tutti gli altri che
                  non sono capaci di scoprirlo. La palma della vittoria così è data sempre alla
                  conoscenza, alla perizia tecnica, alla capacità di comprendere la verità: essa,
                  però, in nessun modo è raggiunta da coloro che la cercano al di fuori di se
                  stessi.

                  49. 95. Pur tuttavia siamo immersi in frivolezze e turpitudini così grandi che,
                  alla  domanda  se  sia  preferibile  il  vero  o  il  falso,  ad  una  sola  voce
                  rispondiamo che è preferibile il vero; ma poi ci attacchiamo ai giochi e agli
                  svaghi, dove di certo sono le cose false che ci dilettano, non quelle vere, con
                  molta più inclinazione che non i precetti della verità. Così siamo puniti dal
                  nostro  stesso  giudizio  e  dalla  nostra  parola,  perché  con  la  ragione
                  riconosciamo buona una cosa, mentre per vanità ne seguiamo un’altra . Ma
                  una cosa ci diverte e ci rende allegri fino a quando sappiamo in rapporto a
                  quale verità essa provoca il riso. Ora, con l’amare i giochi e gli svaghi, ci
                  allontaniamo  dalla  verità  e  non  troviamo  più  di  quali  cose  essi  siano
                  imitazioni; li desideriamo intensamente come se fossero bellezze supreme e,
                  anche quando ce ne allontaniamo, abbracciamo le nostre immaginazioni. E
                  queste, se poi torniamo a cercare la verità, ci vengono incontro lungo il
                  cammino e non ci consentono di procedere oltre, assalendoci senza violenza
                  ma con abili insidie, poiché non abbiamo compreso in tutto il suo valore il
                  significato del detto Guardatevi dai falsi dèi .

                  49. 96. Per questo motivo alcuni sono stati portati per innumerevoli mondi
                  dal loro errabondo pensiero. Altri hanno ritenuto che Dio non potesse essere
                  che un corpo di fuoco. Altri ancora, con le loro fantasie, hanno immaginato
                  che lo splendore della luce fosse esteso ovunque per infiniti spazi, ma che da
                  una  parte  fosse  interrotto  come  da  un  cuneo  nero,  e  perciò  hanno
                  congetturato due opposti regni, ponendoli come princìpi delle cose. Se li
                  obbligassi a giurare sulla verità di queste idee, forse non oserebbero farlo,
                  ma a loro volta mi direbbero: “ Mostraci tu, dunque, cosa è vero ”. E se
                  rispondessi loro che debbono cercare solo quella luce per la quale appare
                  loro, ed è certo, che una cosa è credere e un’altra comprendere , anch’essi
                  giurerebbero che questa luce non  si può vedere con gli occhi né si può
                  pensare come diffusa in un ampio spazio, e che è dovunque a disposizione
                  di chi la cerca, e che non si può trovare niente di più certo e di più chiaro di
                  essa.

                  49. 97. D’altro canto, tutto ciò che ora ho detto di questa luce della mente,
                  risulta manifesto solo in virtù di questa stessa luce. Per mezzo di essa, infatti,
                  comprendo  che  sono  vere  le  cose  dette,  e  ancora  per  mezzo  di  essa
                  comprendo  che  le  comprendo:  così  avviene  sempre  di  nuovo,  quando
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