Page 40 - La vera religione
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che trovo di brutto in voi lo disapprovo, mentre approvo ciò che trovo di
                  bello; ma, poiché il principio per cui disapprovo e approvo è più bello, lo
                  approvo di più e lo antepongo non solo a voi, ma anche a tutti i corpi dai
                  quali vi ho attinte ”. Quindi questa regola che tu constati formulala così:
                  chiunque comprende che sta dubitando, comprende il vero e di ciò che
                  comprende è certo; dunque è certo del vero. Ciò vuol dire che chiunque
                  dubita dell’esistenza della verità, ha in se stesso il vero, per cui non può
                  dubitarne.  Ma  il  vero  è  tale  unicamente  per  la  verità;  perciò  non  deve
                  dubitare della verità chi ha potuto dubitare per qualche motivo. Queste cose
                  appaiono manifeste dove risplende la luce che non si estende né nello spazio
                  né nel tempo e che non può essere rappresentata né in forma spaziale né in
                  forma  temporale.  Tali  cose  possono  corrompersi  da  qualche  parte?  No,
                  benché  perisca o diventi vecchio tra gli esseri carnali inferiori chiunque
                  possiede l’uso di ragione. In realtà, il ragionamento non crea tali verità, ma le
                  scopre. Esse perciò sussistono in sé prima ancora che siano scoperte e, una
                  volta scoperte, ci rinnovano.

                  La bellezza dei corpi come riflesso dell’ordine universale.
                  40. 74. Così rinasce l’uomo interiore , mentre l’uomo esteriore si corrompe di
                  giorno in giorno. Ma l’interiore guarda l’esteriore e lo trova deforme rispetto
                  a se stesso; eppure lo vede bello nel suo genere, lieto per l’armonia che è
                  propria dei corpi e capace di consumare ciò che trasforma a suo beneficio,
                  cioè gli alimenti della carne. Questi, una volta che sono stati consumati, cioè
                  che hanno perduto la propria forma, vanno a costituire la materia di cui sono
                  fatte queste membra e ricostituiscono ciò che è stato disgregato, assumendo
                  altre forme ad esse assimilabili. Mediante l’impulso vitale, quindi, sono in
                  qualche modo selezionati, così che quelli tra essi che sono adatti vengono
                  assunti nella struttura della nostra bellezza visibile, quelli che non lo sono
                  invece  sono  espulsi  attraverso  le  opportune  vie.  Di  questi  ultimi  alcuni
                  vengono restituiti alla terra come escremento per assumere altre forme, altri
                  fuoriescono  per  tutto  il  corpo,  altri  ancora  accolgono  in  sé  gli  ordini
                  temporali latenti di tutto l’essere vivente, preparandosi alla procreazione, e,
                  quando sono stimolati o dall’unione di due corpi o dall’immagine di tale
                  unione, defluiscono dalla sommità della testa attraverso gli organi genitali in
                  un  basso  piacere.  Nella  madre  poi,  secondo  un  ordine  temporale  ben
                  determinato, essi vengono predisposti in un ordine spaziale, di modo che
                  tutte le membra occupino il loro posto. E se queste hanno mantenuto la
                  giusta proporzione, una volta aggiunto lo splendore del colore, nasce il
                  corpo che si dice ben formato e che è amato intensamente da coloro che lo
                  hanno caro. E tuttavia in esso ciò che piace di più non è la bellezza che viene
                  animata, ma la vita che la anima. Infatti questo essere vivente, se ci ama, ci
                  attira a sé con più forza; se invece ci odia, ci adiriamo e non riusciamo a
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