Page 37 - La vera religione
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secondo la natura del corpo a cui appartengono. Sono invece i peccati che
ingannano le anime, quando esse cercano il vero, dopo aver abbandonato e
dimenticato la verità. Infatti, dal momento che hanno amato le opere più del
loro artefice e dell’arte stessa, è questo stesso errore la loro punizione:
cercando l’artefice e l’arte nelle opere e non riuscendo a trovarli (Dio, infatti,
non solo non è oggetto dei sensi del corpo, ma sovrasta la mente stessa),
credono che le opere siano l’arte e l’artefice.
L’idolatria nasce dall’amore per le creature.
37. 68. Da qui scaturisce ogni empietà, non solo di coloro che peccano, ma
anche di quelli che sono stati condannati per i loro peccati. Infatti, non solo
vogliono esplorare le creature contro il precetto divino e godere di esse
anziché della legge e della verità - in questo consiste il peccato del primo
uomo che fece cattivo uso del libero arbitrio - ma, in questa loro dannazione,
fanno anche dell’altro: non solo amano, ma servono anche le creature
piuttosto che il Creatore e le venerano in tutte le loro parti, dalle più alte
fino alle più basse. Alcuni si limitano a venerare, invece del sommo Dio,
l’anima e la prima creatura dotata di intelletto, che il Padre creò per mezzo
della verità perché contemplasse sempre quella stessa verità e, attraverso
essa, Lui stesso, in quanto gli è somigliante sotto ogni aspetto. Quindi
passano alla vita generativa, attraverso la quale Dio eterno ed immutabile
produce gli esseri che generano le cose visibili e temporali. Poi procedono a
venerare gli animali, quindi i corpi stessi e, tra questi, in primo luogo
scelgono i più belli, tra i quali danno la preminenza ai corpi celesti. Di essi il
primo che si incontra è il sole, e al sole alcuni si arrestano. Altri giudicano
degno di culto anche lo splendore della luna; infatti è più vicina a noi, come
si crede, per cui si pensa che abbia un aspetto più familiare. Altri
aggiungono altri corpi celesti e l’intero cielo con le sue stelle. Altri al cielo
etereo uniscono l’aria e sottomettono le loro anime a questi due elementi
corporei superiori. Ma tra questi si reputano i più religiosi quelli che
riguardano come l’unico grande Dio, del quale tutte le altre cose sono parti,
tutta quanta la creazione, cioè il mondo intero con tutto ciò che contiene, e il
principio vitale per il quale respira ed è animato, e che alcuni credono
corporeo, altri incorporeo. Infatti, non conoscendo l’Autore e Creatore
dell’universo, si gettano sugli idoli e, dopo essersi immersi nelle opere di
Dio, si immergono nelle proprie, che tuttavia sono ancora visibili.
Le tre forme della concupiscenza.
38. 69. C’è infatti un culto idolatrico deteriore e più basso, per il quale gli
uomini adorano le proprie immaginazioni e rispettano con il nome di
religione tutto ciò che, nella loro mente in disordine, hanno immaginato
pensando con superbia ed orgoglio, fino a che l’anima non prende coscienza