Page 35 - La vera religione
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punto di raggiungerlo; tuttavia non sarebbe neppure un corpo, se non avesse
                  in qualche modo l’unità. D’altra parte, non potrebbe avere in nessun modo
                  l’unità, se non la ricevesse da colui che è l’unità somma.

                  34. 64. O anime pervicaci, datemi un uomo che riesca a vedere senza alcuna
                  immagine  di  realtà  materiali.  Datemi  un  uomo  che  sia  capace  di
                  comprendere che il principio dell’unità di ogni realtà non è che quell’unità
                  dalla quale scaturisce tutto ciò che è uno, sia che lo realizzi pienamente sia
                  che non lo realizzi pienamente. Datemi un uomo che veda effettivamente,
                  non che stia a obiettare o che voglia sembrare che vede ciò che invece non
                  vede.  Datemi  un  uomo  che  resista  ai  sensi  della  carne  e  ai  colpi  che,
                  attraverso essi, ha subito nell’anima; che resista alle abitudini umane e alle
                  lodi degli uomini; che si penta nel suo giaciglio , che rinnovi il proprio cuore,
                  che non ami le vanità esteriori e non cerchi illusioni ; che insomma sappia
                  dire a se stesso: “ Se non c’è che una sola Roma, fondata, a quanto si dice, da
                  un  certo  Romolo  vicino  al  Tevere,  è  falsa  questa  che  immagini  con  il
                  pensiero; non è infatti la stessa, né io con l’animo sono lì, altrimenti di certo
                  saprei che cosa ora vi accade. Se vi è un solo sole, è falso questo che mi
                  immagino col pensiero; infatti quello compie le sue orbite in spazi e tempi
                  determinati, questo invece lo colloco dove voglio e quando voglio. Se uno
                  solo è quel tal mio amico, falso è questo che mi immagino con il pensiero;
                  infatti, dove quello sia non lo so, questo invece me lo immagino dove voglio.
                  Io stesso, di certo, sono uno e sento che il mio corpo è in questo luogo;
                  tuttavia, con gli artifici del pensiero vado dove voglio e parlo con chiunque.
                  Tutto ciò è falso e nessuno comprende il falso. Dunque non comprendo
                  quando contemplo e credo queste cose, perché, se è necessario che sia vero
                  ciò che contemplo con l’intelletto, sono forse tali queste cose che siamo soliti
                  chiamare immagini? Da cosa dipende dunque che la mia anima è piena di
                  illusioni? Dove è il vero che si coglie con la mente? ”. A chi così pensa si può
                  dire: la vera luce è quella per la quale riconosci che queste cose non sono
                  vere. Attraverso essa vedi quell’Uno in base al quale giudichi che ha unità
                  quanto altro vedi, ma tuttavia non è l’Uno ciò che di mutevole tu vedi.

                  Solo nella contemplazione di Dio l’anima trova la quiete.
                  35. 65. Se l’occhio della mente freme per il desiderio di vedere queste cose,
                  calmatevi; combattete soltanto contro le abitudini legate ai corpi: sconfiggete
                  queste abitudini e tutto sarà vinto. Di certo, noi cerchiamo l’Uno, e niente è
                  più semplice di ciò. Cerchiamolo perciò in semplicità di cuore . Sta scritto:
                  State quieti, e sappiate che io sono il Signore : non nella quiete della pigrizia, ma
                  in quella del pensiero, che lo libera dai condizionamenti dello spazio e del
                  tempo. Infatti, le immagini che provengono dall’eccitazione e dall’incostanza
                  ci impediscono di vedere l’immutabile unità. Lo spazio ci presenta cose da
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