Page 39 - La vera religione
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conoscere Dio, non c’è bisogno di prove rivolte a scoprire le cose divine in
                  modo visibile. Disse infatti: Non tenterai il Signore Dio tuo . Pertanto, chiunque
                  si nutre interiormente della parola di Dio, non cerca il piacere nel deserto di
                  questo mondo. Chi è sottomesso solo all’unico Dio, non cerca di mettersi in
                  mostra  sul  monte,  cioè  attraverso  l’elevazione  terrena.  Chiunque  sta
                  saldamente legato allo spettacolo eterno della verità immutabile, non se ne
                  distacca per precipitarsi a conoscere, attraverso la parte più alta del suo
                  corpo, cioè gli occhi, le cose temporali e inferiori.

                  Perfino i vizi sono un richiamo a Dio. Interiorità e trascendenza.
                  39. 72. C’è dunque ancora qualcosa che non possa ricordare all’anima la
                  primitiva bellezza che ha perduto, dal momento che lo possono fare i suoi
                  stessi vizi? La sapienza divina pervade il creato da un confine all’altro ;
                  quindi, per tramite suo, il sommo Artefice ha disposto tutte le sue opere in
                  modo ordinato, verso l’unico fine della bellezza. Nella sua bontà pertanto a
                  nessuna creatura, dalla più alta alla più bassa, ha negato la bellezza che da
                  Lui soltanto può venire, così che nessuno può allontanarsi dalla verità senza
                  portarne con sé una qualche immagine. Chiediti che cosa ti attrae nel piacere
                  fisico e troverai che non è niente altro che l’armonia; infatti, mentre ciò che è
                  in contrasto produce dolore, ciò che è in armonia produce piacere. Riconosci
                  quindi in cosa consista la suprema armonia: non uscire fuori di te, ritorna in
                  te stesso: la verità abita nell’uomo interiore e, se troverai che la tua natura è
                  mutevole, trascendi anche te stesso. Ma ricordati, quando trascendi te stesso,
                  che trascendi l’anima razionale: tendi, pertanto, là dove si accende il lume
                  stesso della ragione. A che cosa perviene infatti chi sa ben usare la ragione,
                  se  non  alla  verità?  Non  è  la  verità  che  perviene  a  se  stessa  con  il
                  ragionamento, ma è essa che cercano quanti usano la ragione. Vedi in ciò
                  un’armonia  insuperabile  e  fa’  in  modo  di  essere  in  accordo  con  essa.
                  Confessa di non essere tu ciò che è la verità, poiché essa non cerca se stessa;
                  tu invece sei giunto ad essa non già passando da un luogo all’altro, ma
                  cercandola con la disposizione della mente, in modo che l’uomo interiore
                  potesse congiungersi con ciò che abita in lui non nel basso piacere della
                  carne, ma in quello supremo dello spirito.

                  39. 73. Ma se non ti è chiaro ciò che dico e dubiti che sia vero, guarda almeno
                  se non dubiti di dubitarne; e, se sei certo di dubitare, cerca il motivo per cui
                  sei certo. In questo caso senz’altro non ti si presenterà la luce di questo sole,
                  ma la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo . Essa
                  non si può percepire né con questi occhi né con quelli con cui sono pensate le
                  rappresentazioni che gli occhi stessi imprimono nell’anima, ma con quelli
                  con cui alle stesse rappresentazioni diciamo: “ Non siete voi ciò che io cerco,
                  e non siete neppure il principio in base al quale vi dispongo in ordine; ciò
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