Page 34 - La vera religione
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corpi. In tal caso, non la simulerebbero, ma sarebbero con essa la stessa cosa.
                  Tuttavia, guardando con maggiore attenzione, ci si rende conto che essi non
                  simulano, perché simula chi vuol apparire ciò che non è; invece chi, suo
                  malgrado,  è  ritenuto  diverso  da  quello  che  è,  non  simula  ma  inganna
                  semplicemente. Infatti chi simula si distingue da chi inganna per il fatto che
                  ha sempre la volontà di ingannare, anche quando non gli si creda; mentre,
                  finché  uno  non  inganna,  non  può  essere  ingannatore.  Perciò  le  specie
                  corporee, in quanto sono prive di volontà, non simulano; se, inoltre, non
                  sono prese per quello che non sono, non ingannano neppure.

                  34. 62. Ma neppure gli occhi ingannano; essi infatti non sono in grado di far
                  altro che riportare alla mente le loro impressioni. E se non solo essi, ma tutti i
                  sensi del corpo riportano soltanto le loro impressioni, non so che cosa d’altro
                  dovremmo pretendere da essi. Se togli perciò coloro che vaneggiano, non ci
                  sarà più alcuna vanità. Se qualcuno ritiene che il remo in acqua sia spezzato
                  e che torni integro una volta che ne è tolto, ciò non dipende dal fatto che ha
                  un cattivo organo di senso, ma dal fatto che giudica erroneamente. Data la
                  sua  natura,  infatti  l’occhio  non  poteva  né  doveva  vedere  diversamente
                  nell’acqua; giacché, se l’aria e l’acqua sono tra loro differenti, è legittimo che
                  si abbiano percezioni diverse nei due elementi. L’occhio perciò vede in modo
                  corretto; del resto, è stato fatto per questo, soltanto per vedere; chi sbaglia
                  invece è l’anima, alla quale, per contemplare la suprema bellezza, è stata
                  data la mente, non l’occhio. Ora, essa vuole rivolgere la mente ai corpi e gli
                  occhi a Dio, cioè cerca di comprendere le cose carnali e di vedere quelle
                  spirituali, ma questo non è possibile.

                  Come si devono giudicare le immagini sensibili.
                  34. 63. Perciò bisogna correggere questa perversione, perché l’anima, se non
                  avrà riposto in basso quel che è in alto e in alto quel che è in basso, non sarà
                  preparata per il regno dei cieli. Non cerchiamo dunque le cose somme tra
                  quelle infime e non attacchiamoci a queste. Giudichiamo tali cose, per non
                  essere giudicati insieme ad esse; ossia diamo loro l’importanza che ricoprono
                  le cose di infima bellezza, perché non ci capiti di essere posti tra gli ultimi da
                  colui che è primo, dal momento che cerchiamo le cose prime tra le ultime.
                  Ciò non nuoce affatto alle  cose ultime,  a noi invece  moltissimo. Né per
                  questo il governo della divina Provvidenza viene meno al proprio decoro;
                  poiché  gli  ingiusti  hanno  il  posto  che  spetta  loro  secondo  giustizia  e  i
                  deformi quello che spetta loro secondo bellezza. E se siamo ingannati dalla
                  bellezza  delle  cose  visibili,  perché  essa  partecipa  dell’unità  senza
                  raggiungerla  in  modo  completo,  rendiamoci  conto,  se  ci  riusciamo,  che
                  siamo ingannati non da ciò che è, ma da ciò che non è. Ogni corpo infatti è
                  un vero corpo, ma una falsa unità: non è l’Uno supremo, e non lo imita al
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