Page 29 - La vera religione
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effimera, ma per servircene come scala per elevarci alle cose immortali e
sempiterne. Quindi dobbiamo rivolgere l’ attenzione a quale sia la natura
vitale in grado di percepire tutte queste cose; la quale di certo, poiché dà la
vita al corpo, è necessariamente superiore ad esso. Una mole qualsiasi infatti,
benché risplenda di luce visibile, non si deve stimare molto se è priva di vita.
È legge di natura, appunto, che qualsiasi sostanza vivente sia superiore a
qualsiasi sostanza non vivente.
29. 53. Ma, siccome nessuno dubita che anche gli animali irrazionali vivono e
sentono, l’aspetto più eccellente dell’animo umano non è nel fatto che
percepisce le cose sensibili, ma nel fatto che le giudica. Del resto, molti
animali dispongono di una vista più acuta degli uomini e con gli altri sensi
percepiscono i corpi in modo più penetrante; ma giudicare dei corpi è
proprio della vita che non è soltanto sensibile ma che è anche razionale, della
quale essi sono privi: per questo noi siamo superiori. È infatti molto facile
rendersi conto che chi giudica è superiore alla cosa giudicata. La vita
razionale, peraltro, giudica non solo le cose sensibili, ma anche i sensi;
giudica, per esempio, perché è necessario che il remo nell’acqua appaia
spezzato, mentre è diritto, e perché gli occhi lo percepiscano così. La vista,
infatti, può riportare il fatto, ma in nessun modo può giudicarlo. È perciò
evidente che, come la vita sensibile è superiore al corpo, così la vita razionale
è superiore ad entrambi.
La verità è superiore alla ragione.
30. 54. Se, dunque, la ragione giudica secondo propri criteri, non c’è nessuna
natura che le sia superiore. Ma, come appare chiaro, essa è mutevole, dal
momento che si scopre ora esperta ora inesperta e giudica tanto meglio
quanto più è esperta ed è tanto più esperta quanto più conosce qualche arte
o disciplina o sapienza. Perciò bisogna esaminare la natura di questa arte: in
questo caso non intendo l’arte che si acquista mediante l’esperienza, ma
quella che si scopre mediante la riflessione. Che cosa di straordinario sa chi
sa che le pietre aderiscono tra loro più saldamente con quella materia che si
fa con calce e sabbia che con il fango? o chi costruisce con tanto gusto
estetico da far sì che tutte le parti si corrispondano in modo simmetrico e
quelle singole invece occupino la zona mediana? Anche se questo senso delle
proporzioni appartiene di più alla ragione e alla verità. Bisogna invece che ci
domandiamo perché ci infastidisce se, di due finestre non sovrapposte ma
poste l’una accanto all’altra, una è più grande o più piccola, quando
avrebbero potuto essere uguali, e non ci infastidisce invece la loro
diseguaglianza se sono sovrapposte e l’una è la metà dell’altra; e perché,
dato che sono due, non ci interessa molto di quanto l’una sia maggiore o
minore dell’altra. Se invece fossero tre, il senso di proporzione sembrerebbe