Page 24 - La vera religione
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sottomessa soltanto al suo Creatore e con il corpo riportato alla sua primitiva
stabilità, comincerà a possedere il mondo, invece di essere posseduta con il
mondo. Per essa non vi sarà più alcun male; infatti la bellezza minima delle
vicende temporali, che prima si dispiegava insieme ad essa, si dispiegherà
sotto di essa e ci saranno, come è scritto, un nuovo cielo ed una nuova terra ,
con le anime che regneranno su tutto l’universo anziché affannarsi in una
sua parte. Dice appunto l’Apostolo: Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo
è di Dio ; e, ancora: Capo della donna è l’uomo, capo dell’uomo è Cristo, capo di
Cristo è Dio . Poiché dunque la corruzione non appartiene all’anima per
natura ma contro la sua natura e non consiste in altro che nel peccato e nella
pena del peccato, si comprende chiaramente che nessuna natura o, se è
meglio, nessuna sostanza o essenza è male. D’altro canto, non può dipendere
dai peccati e dalle pene dell’anima che l’individuo sia deturpato da qualche
bruttezza, perché la sostanza razionale, in quanto è pura da ogni peccato, è
sottomessa a Dio e domina tutte le altre cose a lei soggette; invece, in quanto
ha peccato, è collocata nel posto che si addice alla sua condizione, perché
tutto sia bello sotto Dio creatore e reggitore dell’universo. Non è dunque alla
bellezza dell’intero creato che va attribuita la colpa per la dannazione dei
peccatori, per la prova dei giusti e per la perfezione dei beati.
Alla salvezza dell’uomo concorrono l’autorità e la ragione.
24. 45. Per questo motivo anche la medicina offerta all’anima dalla divina
Provvidenza nella sua ineffabile bontà è di straordinaria bellezza per
gradualità e ordine. Ne fanno parte l’autorità e la ragione. L’autorità richiede
la fede e prepara l’uomo alla ragione; la ragione conduce alla comprensione
e alla conoscenza. E anche se l’autorità non rinuncia mai del tutto alla
ragione, quando si consideri a chi si deve credere, di certo è somma l’autorità
di una verità conosciuta in modo evidente. Ma poiché siamo immersi tra le
cose temporali, e l’amore per esse ci tiene lontani da quelle eterne, viene per
prima, non per l’eccellenza della sua natura ma per ordine di tempo, una
certa medicina temporale che chiama alla salvezza non quelli che sanno ma
quelli che credono. Infatti è nel luogo in cui è caduto che ciascuno deve
trovare un sostegno per risollevarsi. Dunque dobbiamo appoggiarci sulle
stesse bellezze carnali che ci tengono prigionieri, per conoscere quelle cose
che la carne non ci mostra. Chiamo carnali quelle cose che si possono
percepire attraverso la carne, cioè mediante gli occhi, gli orecchi e gli altri
sensi del corpo. Per la fanciullezza invece è necessario attaccarsi con amore
alle bellezze carnali o corporee, per l’adolescenza, quindi, è quasi necessario,
ma poi, con il procedere degli anni, non lo è più.
L’autorità che l’uomo deve seguire.