Page 23 - La vera religione
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seguito si giunge al termine di modo che, quando risuona solo l’ultima senza
che le precedenti risuonino con essa, pure tale sillaba, in unione con quelle
passate, consegua una forma e una bellezza musicale. Tuttavia l’arte con cui
si costruiscono i versi non è così soggetta al tempo al punto che la loro
bellezza risulti solo dalla misura delle pause; essa comprende insieme tutti
gli elementi di cui è costituito il verso, il quale però non li comprende tutti
insieme ma congiunge i precedenti con i seguenti. Il verso, comunque, è
bello proprio perché mostra le ultime tracce di quella bellezza che l’arte
custodisce in se stessa in modo continuativo e stabile.
22. 43. Come alcuni, dal gusto pervertito, amano più il verso che l’arte stessa
con cui è costituito, poiché si sono affidati più alle orecchie che
all’intelligenza, così molti preferiscono le cose temporali e non cercano la
divina Provvidenza, che ha creato e governa i tempi. E nell’amore per le cose
temporali non sono disposti ad ammettere che passa ciò che amano e sono
tanto assurdi quanto chi, nella declamazione di una magnifica poesia,
volesse udire sempre e soltanto una sola sillaba. Di certo, persone che
ascoltano le poesie in questo modo non se ne trovano, mentre il mondo è
pieno di coloro che giudicano così le cose, giacché, se tutti possono
facilmente ascoltare non solo l’intero verso ma anche l’intera poesia, nessuno
invece è capace di percepire la successione dei secoli nel suo insieme. A ciò si
aggiunge il fatto che non siamo parte della poesia, mentre, a causa della
condanna, siamo partecipi dei secoli. La declamazione della poesia dunque è
sottoposta al nostro giudizio, invece i secoli si susseguono grazie al nostro
affanno. D’altro canto, a nessun vinto piacciono i pubblici giochi; eppure,
nonostante la sua vergogna, essi non cessano di essere belli: in ciò si può
cogliere una certa immagine della verità. Per nessun altro motivo tali
spettacoli ci sono vietati se non perché, ingannati dalle apparenze delle cose,
ci allontaniamo dalle cose stesse delle quali gli spettacoli sono le apparenze.
Così, la creazione e il governo dell’universo dispiacciono solo alle anime
empie e dannate, invece piacciono, pur con la loro miseria, alle molte anime
vittoriose in terra o ormai sicure nella loro contemplazione celeste. Infatti
nulla di ciò che è giusto dispiace al giusto.
Ogni sostanza è bene, solo la colpa è male.
23. 44. Dal momento che ogni anima razionale è infelice per i suoi peccati o
felice per le buone azioni, che ogni essere irrazionale o cede ad uno più forte
o obbedisce ad uno migliore o si misura con uno eguale o tiene in esercizio
chi lotta o è di danno a chi è condannato e che ogni corpo serve la sua anima,
per quanto le permettano i suoi meriti e l’ordine delle cose, nessun male è
proprio dell’intera natura, ma è frutto della colpa di ciascuno. Quando poi
l’anima sarà rigenerata dalla grazia divina, restituita alla sua integrità,