Page 19 - La vera religione
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medica,  pur  rimanendo  la  stessa  e  senza  mutare  affatto,  cambia  le
                  prescrizioni  a  seconda  dei  malati,  perché  la  nostra  salute  è  soggetta  a
                  mutamento, così la divina provvidenza, pur essendo di per sé assolutamente
                  immutabile, tuttavia viene in aiuto delle mutevoli creature con procedimenti
                  diversi e, a seconda delle malattie, prescrive o vieta a chi una cosa e a chi
                  un’altra, per ricondurre le creature che decadono, ovvero che tendono al
                  nulla, dalla corruzione, che è l’inizio della morte, e dalla morte stessa alla
                  loro natura ed essenza, e così rafforzarle.

                  La creazione dal nulla causa della mutabilità delle creature.
                  18.  35.  Mi  potresti  chiedere:  “  Perché  vengono  meno?  ”.  Perché  sono
                  mutevoli. “ E perché sono mutevoli? ”. Perché non sono in senso assoluto. “
                  E perché non sono in senso assoluto? ”. Perché sono inferiori a colui che le ha
                  create. “ Chi le ha create? ”. Colui che è l’essere sommo. “ Chi è quest’essere?
                  ”. Dio, l’immutabile Trinità, che le ha create mediante la sua somma sapienza
                  e  le conserva con la sua somma bontà. “ Perché le  ha create? ”. Perché
                  fossero. L’essere infatti, quale che sia, è bene, poiché il sommo bene è il
                  sommo essere. “ Da che cosa le ha fatte? ”. Dal nulla, poiché ogni cosa deve
                  avere  una  sua  essenza,  per  quanto  piccola;  perciò,  anche  se  è  un  bene
                  minimo, sarà pur sempre un bene e proverrà da Dio. Dal momento, infatti,
                  che la somma essenza è il sommo bene, l’essenza minima è un bene minimo.
                  Ma ogni bene o è Dio o proviene da Dio; perciò anche la più piccola essenza
                  proviene da Dio. E ciò che si dice dell’essenza, si può dire anche della forma;
                  non a caso, infatti, nel lodare si usa tanto il termine speciosissimum (che ha
                  l’essenza in sommo grado) quanto il termine formosissimum (che ha la forma
                  in sommo grado). Dunque, ciò da cui Dio ha creato tutte le cose è ciò che non
                  ha né essenza né forma, perché non è che nulla. Infatti ciò che, rispetto alle
                  realtà perfette, è detto informe, se ha una qualche forma, sebbene piccola e
                  embrionale, non è ancora il nulla; anche questo perciò, in quanto è, non
                  proviene che da Dio.

                  18. 36. Pertanto, se il mondo è stato creato da qualche materia informe,
                  questa materia è stata creata interamente dal nulla. Infatti, anche ciò che non
                  ha ancora una forma, è in qualche modo predisposto per riceverla: può
                  assumere una forma per la bontà di Dio, perché è cosa buona avere una
                  forma. Dunque, anche la capacità di avere una forma è un bene; quindi
                  l’autore di tutti i beni, che ha dato la forma, ha dato anche la possibilità di
                  avere la forma. Così, tutto ciò che è, in quanto è, e tutto ciò che ancora non è,
                  in quanto può essere, dipendono da Dio; e, per dirla in un altro modo, tutto
                  ciò che ha una forma, in quanto ha una forma, e tutto ciò che non ha ancora
                  una forma, in quanto può avere una forma, dipendono da Dio. Ma nessuna
                  cosa raggiunge la perfezione della propria natura se non è integra nel suo
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