Page 16 - La vera religione
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14. 28. Dunque gli angeli servono Dio liberamente e ciò non è di giovamento
a Dio, ma a loro stessi. Dio infatti non ha bisogno del bene di un altro: poiché
è, dipende da se stesso. La medesima cosa vale anche per chi è stato generato
da Lui, in quanto non è stato creato, ma generato. Gli esseri creati invece
hanno bisogno del bene di Dio, che è il bene supremo, vale a dire l’essenza
suprema. E se per il peccato dell’anima tendono verso di Lui in misura
minore, essi diventano inferiori a quello che erano; pur tuttavia non se ne
separano del tutto, altrimenti cesserebbero definitivamente di essere. Ciò che
accade all’anima in rapporto alle sue affezioni, accade al corpo in rapporto ai
luoghi; l’anima infatti si muove per la volontà, il corpo invece nello spazio.
In merito a quello che si dice dell’uomo, cioè che fu persuaso da un angelo
perverso, occorre aggiungere che egli vi acconsentì con la volontà, giacché,
se lo avesse fatto per necessità, non sarebbe colpevole di alcun peccato.
La pena del peccato non è solo una punizione, ma anche un ammonimento di Dio.
15. 29. Il fatto poi che il corpo dell’uomo, che era ottimo nel suo genere prima
del peccato, sia divenuto debole e destinato alla morte dopo il peccato,
sebbene rappresenti la giusta punizione del peccato, tuttavia mostra più la
clemenza che la severità del Signore. In tal modo infatti ci convinciamo che
dobbiamo abbandonare i piaceri del corpo e rivolgere il nostro amore
all’eterna essenza della verità. Ed è la giustizia nella sua bellezza, in armonia
con la benignità nella sua grazia, che fa sì che, dopo essere stati tratti in
inganno dalla dolcezza dei beni inferiori, veniamo ammaestrati
dall’amarezza dei castighi. La divina Provvidenza, infatti, ha disposto le
nostre pene in modo che, pur con questo corpo tanto soggetto a corruzione,
ci è consentito di mirare alla giustizia e, deposta ogni superbia, di
sottometterci all’unico vero Dio, senza contare affatto su noi stessi, ma
affidandoci a Lui solo, perché ci governi e ci custodisca. Così, sotto la sua
guida, l’uomo di buona volontà trasforma le molestie di questa vita in uno
strumento di fortezza; nell’abbondanza dei piaceri e nel felice esito delle sue
vicende temporali mette alla prova e consolida la sua temperanza; nelle
tentazioni perfeziona la prudenza, non solo per non cedere ad esse, ma
anche per divenire più vigile e più ardente nell’amore per la verità, che è la
sola che non inganna.
Il benefico effetto dell’incarnazione di Cristo.
16. 30. Dio provvede alle anime in tutti i modi, a seconda delle circostanze
che la sua meravigliosa sapienza ha predisposto; di questi però non
dobbiamo trattare, oppure dobbiamo farlo soltanto tra uomini pii e perfetti.
Tuttavia, non si è mai preso cura del genere umano con maggiore generosità
di quando la stessa Sapienza di Dio, cioè l’unico Figlio consustanziale e
coeterno al Padre si degnò di assumere la natura umana nella sua interezza,