Page 17 - La vera religione
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e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi . Così infatti ha mostrato
                  agli uomini carnali, incapaci di cogliere la verità con la mente perché schiavi
                  dei sensi, quale elevata posizione la natura umana occupi tra le creature, dal
                  momento che è apparso agli uomini non solo sotto forma visibile (cosa che
                  avrebbe potuto fare anche in un corpo celeste adattato al grado di tolleranza
                  della nostra vista), ma anche nelle vesti di un vero uomo: bisognava infatti
                  che  assumesse  proprio  la  stessa  natura  che  doveva  liberare.  E,  affinché
                  nessuno dei due sessi ritenesse di essere stato disprezzato dal suo Creatore,
                  assunse l’aspetto di uomo e nacque da una donna.

                  16.  31.  Non  fece  niente  con  la  forza,  ma  tutto  con  la  persuasione  e
                  l’ammonimento. Terminato infatti il tempo dell’antica servitù, era spuntato il
                  tempo della libertà e perciò era ormai opportuno e utile per la salvezza
                  dell’uomo persuaderlo di essere stato creato dotato di libero arbitrio. Con i
                  miracoli Egli suscitò la fede nel Dio che era, con la passione nell’uomo che
                  impersonava. Così, parlando come Dio alle folle, non volle riconoscere come
                  sua madre  quella che gli veniva annunziata e tuttavia, come dice il Vangelo,
                  da fanciullo era sottomesso ai genitori . Per la dottrina infatti appariva Dio, per
                  l’età uomo. Allo stesso modo, sul punto di cambiare l’acqua in vino, come
                  Dio dice: Allontanati da me, o donna: che ho da fare io con te? Non è ancora giunta
                  la mia ora . Venuta poi l’ora in cui come uomo sarebbe morto, dalla croce
                  riconobbe la madre e la raccomandò al discepolo che amava più di tutti .
                  Soggetti ai piaceri, i popoli, a loro danno, desideravano le ricchezze: egli
                  volle essere povero . Erano avidi di prestigio e di cariche: non volle essere re
                  . Consideravano un gran bene avere figli nati dalla carne: egli disdegnò il
                  vincolo coniugale e la prole. Nella loro incommensurabile superbia avevano
                  orrore per gli oltraggi: egli ne sopportò di ogni tipo. Reputavano intollerabili
                  le  ingiurie: quale ingiuria maggiore di quella di essere condannato, pur
                  essendo giusto e innocente? Avevano disgusto per i dolori del corpo: fu
                  flagellato e messo in croce . Temevano di morire: fu condannato a morte.
                  Ritenevano  la  morte  in  croce  come  la  più  grande  ignominia:  Egli  fu
                  crocefisso. Privandosene, tolse ogni valore a tutte le cose che desideravamo
                  possedere e ci facevano vivere in modo disordinato; sopportandole, si liberò
                  di tutte quelle cose che desideravamo evitare e ci distoglievano dall’amore
                  per la carità. Infatti si commette peccato solo se si desidera quello che egli
                  disdegnò o si rifiuta quello che egli apprezzò.

                  16.  32.  In  tal  modo,  attraverso  la  natura  umana  che  si  era  degnato  di
                  assumere, tutta la sua vita sulla terra fu un insegnamento morale. La sua
                  resurrezione dai morti, poi, mostrò a sufficienza come niente vada perduto
                  della natura dell’uomo, poiché Dio salva tutto, e come tutto serva al Creatore
                  sia per punire i peccati sia per liberare l’uomo, e quanto è facile per il corpo
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