Page 26 - La vera religione
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che il popolo abbia raggiunto la perfezione promessa, la verità sarebbe
ricercata molto più pigramente.
La Provvidenza e le sei età dell’uomo.
26. 48. Vediamo dunque come si svolge la successione temporale e come il
rimedio della divina Provvidenza opera nei confronti di coloro che,
peccando, meritarono la morte. In primo luogo si occupa dell’indole e
dell’educazione di ciascun uomo che viene al mondo. La prima età,
l’infanzia, è impiegata a nutrire il corpo e, poi, col crescere, viene
completamente dimenticata. Segue la fanciullezza, a partire dalla quale
cominciano i primi ricordi. A questa succede l’adolescenza, durante la quale
la natura consente già all’uomo di generare e di divenire padre.
All’adolescenza poi subentra la gioventù, che è tenuta ad esercitarsi nelle
pubbliche funzioni e a sottomettersi alle leggi. In questa età la proibizione
più rigida dei peccati e la pena che costringe alla schiavitù i peccatori
provocano nelle anime carnali impeti più violenti di passione e raddoppiano
le colpe commesse. Infatti, ormai è più di un semplice peccato compiere un
atto che, oltre che malvagio, è anche proibito. Dopo i travagli della
giovinezza, c’è un po’ di pace con l’avvento dell’età più matura. Viene
quindi l’età peggiore, scolorita, debole e più soggetta a malattie, che ci
conduce fino alla morte. Questa è la vita dell’uomo che vive secondo il
corpo, schiavo della cupidigia per le cose temporali. Questo è quello che si
dice l’uomo vecchio, l’uomo esteriore e terreno , anche nel caso in cui
raggiunga quella che il volgo chiama felicità, in uno stato terreno ben
governato sotto re o sotto principi o sotto leggi oppure sotto tutti e tre questi
regimi; infatti, se così non fosse, un popolo non potrebbe essere ben
organizzato benché cercasse soltanto i beni terreni, giacché anche il popolo
ha un suo grado di bellezza.
26. 49. Ora quest’uomo, che abbiamo descritto come vecchio, esteriore e
terreno, sia che si mantenga entro i limiti della sua natura sia che oltrepassi
la misura di una giustizia servile, alcuni lo vivono per tutta la vita, dalla
nascita fino alla morte, altri invece, come è inevitabile, iniziano da esso la
loro vita, ma poi rinascono interiormente e, con la forza dello spirito e
l’incremento della sapienza, distruggono e sopprimono ciò che ne resta,
sottomettendolo alle leggi celesti , in attesa che sia rinnovato integralmente
dopo la morte visibile. Questo è quello che si dice l’uomo nuovo, l’uomo
interiore e celeste ; ha anche lui le sue età spirituali, distinte non dagli anni
ma dai progressi. La prima è quella che trascorre nel seno fecondo della
storia, che lo nutre con esempi. Nella seconda, in cui comincia ormai a
dimenticare le cose umane per tendere a quelle divine, non è più nel grembo
dell’autorità umana ma si volge, mediante procedimenti razionali, alla legge