Page 31 - La vera religione
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estensione delle figure si impiega la stessa legge di uguaglianza, di
somiglianza o di simmetria, vuol dire che tale legge è maggiore di tutte
queste cose, ma in potenza; invece per estensione di spazio o di tempo essa
non è né maggiore né minore perché, se fosse maggiore, non giudicheremmo
in base ad essa ciò che è minore; se invece fosse minore, non giudicheremmo
in base ad essa ciò che è maggiore. E inoltre, poiché è in base alla legge della
quadratura che si giudica quadrata una piazza o una pietra o una tavoletta o
una gemma; e ancora, poiché è in base alla legge della proporzione che si
giudica adeguato a loro tanto il movimento dei piedi di una formica che
corre quanto quello di un elefante che cammina, chi può dubitare che tale
legge, che in potenza è superiore a tutti, non è né maggiore né minore in
rapporto agli intervalli di spazio e di tempo? Ma, dal momento che questa
legge di tutte le arti è assolutamente immutabile, mentre la mente umana,
cui è stato concesso di coglierla, è esposta alla mutabilità dell’errore, è
abbastanza chiaro che tale legge, che si chiama verità, è al di sopra della
nostra mente.
Dio è la legge suprema e immutabile di ogni giudizio.
31. 57. Né si può mettere in dubbio che la natura immutabile, che è al di
sopra dell’anima razionale, sia Dio e che dove si trovano la prima vita e la
prima essenza là si trova anche la prima sapienza. Questa infatti è la verità
immutabile che, a buon diritto, è detta legge di tutte le arti e arte dell’artefice
onnipotente. Quindi l’anima, in quanto si rende conto che non giudica della
bellezza e dei movimenti dei corpi in base a se stessa, bisogna che riconosca
che, se la propria natura è superiore a quella di ciò che giudica, invece è
inferiore a quella in base alla quale giudica e della quale in nessun modo può
giudicare. Io posso dire per quale motivo vi deve essere corrispondenza
simmetrica tra le parti simili di ciascun corpo, perché mi compiaccio di
quella somma proporzione che di certo non scorgo con gli occhi del corpo
ma con quelli della mente. Pertanto giudico ciò che scorgo con gli occhi tanto
migliore quanto più, per sua stessa natura, è più vicino a ciò che colgo con
l’anima. Perché poi le cose stiano così nessuno lo può dire, come pure
nessuno potrebbe in modo rigoroso affermare che devono essere così, quasi
che potessero essere diversamente.
31. 58. Nessuno, d’altra parte, se ha ben compreso, oserà dire perché ci
piacciono e perché, quando le gustiamo meglio, le amiamo moltissimo.
Come infatti noi, insieme a tutte le anime razionali, giudichiamo rettamente
delle cose inferiori secondo verità, così la verità stessa, da sola, giudica di noi
quando ci adeguiamo ad essa. Ma della verità in sé non giudica neanche il
Padre, perché essa non è inferiore a Lui e quindi ciò che il Padre giudica, lo
giudica proprio secondo verità. Per tutto ciò che tende all’unità la verità