Page 30 - La vera religione
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richiedere che siano uguali o che, tra la più grande e la più piccola, quella
                  posta al centro sia di tanto più grande della minore di quanto è più piccola
                  della maggiore. Così, a prima vista, è come se sia la natura stessa a indicare il
                  giudizio da esprimere. A questo proposito bisogna osservare in particolare
                  come avvenga che quello che, considerato da solo, non ci dispiace affatto, sia
                  invece respinto quando è confrontato con una cosa migliore. In tal modo si
                  scopre che l’arte per i più non è che il ricordo di cose sperimentate e trovate
                  piacevoli, unito ad una certa abilità nell’esecuzione materiale. Ma, anche se
                  questo requisito manca e quindi non si è in grado di realizzare le opere
                  d’arte, è ancora possibile giudicare il loro valore, e questa è la cosa più
                  importante.

                  30. 55. In tutte le arti piace l’armonia, che è la sola a rendere tutte le cose
                  complete  e  belle;  essa  inoltre  richiede  corrispondenza  e  unità,  o  per  la
                  somiglianza  delle  parti  simmetriche  o  per  la  gradazione  di  quelle
                  asimmetriche.  Ma,  chi  può  trovare  nei  corpi  perfetta  proporzione  o
                  somiglianza, per cui, dopo attenta considerazione, osi dire che un corpo
                  qualsiasi possiede veramente e semplicemente l’unità, quando tutte le cose
                  mutano, passando o da un aspetto ad un altro o da luogo ad un altro, e
                  constano di parti che occupano posti propri, per cui sono diversamente
                  distribuite nello spazio? D’altro canto, la vera proporzione e somiglianza,
                  come pure l’unità vera e prima, non si percepiscono con gli occhi del corpo
                  né con alcun altro senso, ma con un atto di intellezione. Da dove infatti si
                  richiederebbe nei corpi la presenza di una qualsiasi proporzione o da dove si
                  trarrebbe la convinzione che essa è molto differente da quella perfetta, se
                  questa non fosse colta dalla mente? Ammesso che si possa chiamare perfetto
                  ciò che non è stato fatto.

                  30. 56. E, mentre tutte le bellezze sensibili, tanto quelle generate dalla natura
                  quanto quelle prodotte dall’arte, sono tali in relazione allo spazio e al tempo,
                  come il corpo e i suoi movimenti, quella proporzione e unità, nota solo alla
                  mente  e  in  base  alla  quale  si  giudica  della  bellezza  corporea  con  la
                  mediazione dei sensi, non si estende nello spazio né può mutare nel tempo.
                  A rigore, infatti, è impossibile che, in base ad essa, si giudichi della rotondità
                  di una ruota ma non di quella di un vaso, oppure della rotondità di un vaso
                  ma non di quella di una moneta. Allo stesso modo, per ciò che riguarda i
                  tempi e i movimenti dei corpi, è ridicolo dire che, in base ad essa, si giudica
                  dell’uguaglianza  degli  anni  ma  non  di  quella  dei  mesi,  oppure
                  dell’uguaglianza dei mesi ma non di quella dei giorni. In realtà, il giudizio su
                  qualcosa che si muova in modo ordinato o per un anno o per un mese o per
                  un’ora o per un tempo ancora più breve si esprime sulla base di una sola e
                  sempre identica proporzione. Ora, se per giudicare la maggiore o minore
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