Page 28 - La vera religione
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nella seconda morte . Chi legge con attenzione, scopre la suddivisione delle
età e non ha orrore né della zizzania né della paglia . L’empio infatti vive per
il pio e il peccatore per il giusto, affinché, mediante il confronto, si elevi con
più ardore fino a raggiungere la perfezione.
Cosa si deve insegnare, a chi e con quali mezzi.
28. 51. Coloro che, al tempo del popolo terreno, meritarono di giungere fino
all’illuminazione dell’uomo interiore, furono momentaneamente di aiuto per
il genere umano, mostrandogli ciò che l’età richiedeva e facendogli
intravedere, mediante le profezie, ciò che non era ancora opportuno
mostrargli. Tali appaiono i patriarchi e i profeti a coloro che, invece di
abbandonarsi ad attacchi puerili, esaminano con dovuta diligenza il così
grande e salutare mistero delle vicende divine e umane. Vedo che, anche al
tempo del popolo nuovo, ciò è compiuto con molta cautela dagli uomini
grandi e spirituali, nutriti della Chiesa cattolica, poiché si rendono conto che
non va trattato in modo divulgativo ciò che non è ancora opportuno trattare
con il popolo . Essi e i pochi sapienti si cibano di un cibo più sostanzioso,
mentre nutrono di latte, in modo abbondante e continuo, la moltitudine
avida e debole. Infatti parlano della sapienza soltanto ai perfetti ; agli uomini
carnali e psichici invece, che, per quanto rinnovati, tuttavia sono ancora
come fanciulli, nascondono alcune verità, pur senza mentire mai. Non hanno
di mira vane o futili lodi per sé, ma il bene di coloro con i quali meritarono di
condurre insieme questa vita. È legge della divina Provvidenza che non sia
aiutato a conoscere ed accogliere la grazia di Dio, da chi è superiore, colui
che, per lo stesso fine, non abbia aiutato con sentimento puro chi gli è
inferiore. Così, in seguito al peccato commesso dalla nostra natura in un
uomo peccatore, il genere umano è divenuto grande decoro e ornamento
della terra, ed è governato dalla divina Provvidenza in modo così adeguato
che la sua ineffabile arte medica muta perfino la bruttezza dei vizi in un
qualche genere di bellezza.
La ragione è superiore ai sensi.
29. 52. E poiché abbiamo parlato dell’azione benefica dell’autorità quanto per
ora ci è sembrato sufficiente, vediamo fin dove la ragione può arrivare
risalendo dalle cose visibili a quelle invisibili, dalle temporali alle eterne.
Bisogna infatti che non sia per noi inutile e vano contemplare la bellezza del
cielo, l’ordinata disposizione degli astri, lo splendore della luce, l’alternarsi
dei giorni e delle notti, il ciclo mensile della luna, la ripartizione dell’anno in
quattro stagioni, in corrispondenza ai quattro elementi, la grande potenza
dei semi che generano le specie e le moltitudini e tutte le cose che, nel loro
genere, conservano un proprio modo d’essere ed una propria natura. Non
dobbiamo considerare queste cose per esercitare una curiosità vana ed