Page 58 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
P. 58

lasciare  le  redini  alla  timidezza  della  sua  preoccupazione.  Questo  si
                  intende convenientemente in ciò che Giacobbe ha detto a Ruben: Hai
                  traboccato  come  acqua,  non  crescere  (Gn.  49,4).  Si  può  infatti
                  solitamente intendere per acqua la prudenza della carne così  come si
                  intende per vino l’acume della intelligenza. Quest’acqua si tramuta in
                  vino,  quando per il soffio  di  Dio è sollevata per la scala della cono-
                  scenza delle cose esterne all’intelligenza delle cose invisibili, quando il
                  segreto di Dio è intravvisto dalla creatura per mezzo dell’intelligenza
                  delle cose create (Rom. 1). Una acqua cosiffatta abbonda ed è eccessiva
                  se l’animo si dilata oltre misura nella conoscenza delle cose esterne. E
                  dove questa acqua cresce troppo, senza dubbio genera una selva molto
                  densa di preoccupazioni e timori e si espande troppo, così ché a ragione
                  sta  scritto:  Hai  traboccato  come  acqua,  non  crescere  (Gn.  49,4).
                  Bisogna dunque con cura evitare quando l’acqua della scienza mondana
                  abbonda,  che  il  timore  non  passi  la  misura  per  le  molteplici  pre-
                  occupazioni.


                                             Capitolo LXIII


                        Un eccessivo timore prostituisce la mente all’impudenza
                                            e alla dispersione

                  Finché Ruben era piccolo e passava gli anni della sua infanzia, non osò
                  mai  tentare  di  profanare  il  letto  di  suo  padre,  o  perché  non  poté,  o
                  perché non ne ebbe il coraggio. Ma, divenuto adulto, secondo quanto si
                  legge  di  lui,  ebbe  tanta  audacia  da  corrompere  la  concubina  di  suo
                  padre,  Bala,  la  serva  di  Rachele.  Ma  se  intendiamo  per  Bala
                  l’immaginazione, come dobbiamo pensare che si possa corrompere tale
                  serva? Ma qual è la corruzione di Bala se non il disordinato ed impu-
                  dente  peregrinare  della  immaginazione?  Un  timore  superfluo  infatti,
                  non dico corrompe, ma talora prostituisce l’immaginazione in  quanto
                  addirittura  nei  momenti  di  preghiera  a  stento ,  si  può  trattenere  dalla
                  fornicazione o non se ne trattiene affatto. Mentre infatti a causa di una
                  eccessiva   preoccupazione     la   mente    recepisce   per   mezzo
                  dell’immaginazione  i  fantasmi  degli  affari  mondani,  anche  mentre
                  prega, cos’altro è se non che Bala apre il suo seno alla fornicazione di
                  Ruben? Pensa ora dunque quanto sia vano che nel tempo in cui devi
                  supplicare  il  Signore  per  allontanare  l’eterna  sventura,  tu  cominci  ad
                  avere  davanti  agli  occhi  soltanto  i  pericoli  del  mondo  e  rimuginare
                  quelli  solo  nel  cuore  e  dimenticarti  di  ciò  per  cui  ti  disponi  nella
   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63