Page 54 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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del passato e tuttavia speri nell’accortezza futura, per te c’è solo Levi.
                  A  così  grave  compito  devono  dunque  venire  entrambi  ed  aiutarsi
                  reciprocamente.


                                             Capitolo LVII

                   La mente corrotta deve essere punita con cautela per mezzo della
                        riprovazione del peccato e per la riparazione del debito

                  Ma  si  deve  dunque  considerare  nuovamente  che  spesso,  agendo  con
                  forza,  oltrepassano  la  misura  dell’equità,  cosa  di  cui  ci  si  può
                  facilmente  convincere  osservando  quel  loro  comportamento  di  cui
                  parliamo. Prese infatti  le spade, uccisero  coloro che si  erano legati  a
                  loro  da  un  patto  di  amicizia  e  fecero  tale  improvvisa  strage  di  tanti
                  uomini per la violenza di uno. La spada di Simeone è la riprovazione,
                  quella di Levi è l’esazione. Simeone è solito infatti rimproverare alla
                  mente  il  male  commesso;  Levi,  dal  canto  suo,  suole  richiedere
                  fortemente il bene che si  sarebbe dovuto  fare. Battere dunque con le
                  spade  gli  offensori  significa  flagellare  la  mente  con  le  armi  della
                  riprovazione e della esazione. La mente di alcuni fortemente colpita da
                  tali  pungoli,  inconsolabile  piange  anche  ciò  che  non  avrebbe  potuto
                  evitare  e  resa  fortemente  inquieta  cerca  di  cominciare  ciò  che,
                  nondimeno, non potrebbe portare a termine. Di qui quella loro smodata
                  tristezza, di qui quelle loro esagerate privazioni, che non solo svuotano
                  le forze del corpo, ma addirittura anche quelle della mente. È capitato
                  di vederne alcuni che, mentre Simeone infierisce, sono presi da tanta
                  irrazionale  tristezza  che  non  possono  venir  risollevati  da  alcuna  con-
                  solazione.  Ed  altri  ve  ne  sono  stati  che  si  sono  così  gravemente
                  indeboliti per una eccessiva astinenza che nessuna abbondanza di diletti,
                  nessuna diligenza può soddisfarla. Ecco in che modo lottano e si ven-
                  dicano  questi  due  combattenti.  Infatti,  prese  le  spade,  uccidere  gli
                  amanti di Dina significa svigorire con la riprovazione di ciò che non
                  poteva  essere  evitato  e  con  l’esazione  dell’impossibile,  non  solo  le
                  forze del corpo, ma anche quelle della mente, così che la mente possa
                  moderarsi dai  suoi  eccessi almeno per un umano rispetto. Per questo
                  giustamente la Scrittura per mezzo di Giacobbe dice:  Simeone e Levi
                  sono vasi di iniquità e di violenza e non vengano a consiglio con loro
                  l’anima  mia  e  la  mia  gloria  (Gn.  49,5-6).  O  quali  combattenti,  che
                  mentre  pretendono  di  mostrare  la  loro  forza,  uccidono  gli  alleati  alle
                  loro condizioni con tanta crudeltà e violenza! Vasi d’iniquità e di guerra;
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