Page 52 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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Che  diremo  di  ciò?  O  forse  sarà  meglio  gemere  silenziosamente  che
                  rispondere  qualcosa,  poiché  non  possiamo  negarlo?  Direi  che  la
                  circoncisione a ragione dispiacque ai fratelli e che a buon diritto non
                  poté placarli, perché venne fatta non tanto in nome di Dio quanto per
                  Dina, non tanto per il comando divino, quanto per il rispetto umano. Fu
                  però male che sopravanzassero la misura di una giusta severità e non
                  conservassero  il  limite  della  giustizia  nel  vendicare  l’ingiuria.  A
                  ragione  dunque  Giacobbe  rimproverò  la  loro  inconsulta  audacia  e
                  riprese giustamente tale inopportuna severità. O quanto sarebbe bastato
                  condurre poco a poco coloro che si erano fatti circoncidere non tanto in
                  nome di Dio, quanto per Dina, al culto vero di Dio piuttosto che colpirli
                  con  una  inaspettata  e  repentina  morte!  Di  qui  dunque  si  comprende,
                  ponendo  diligente  attenzione,  come  si  debba  avere  pazienza  nei
                  confronti dei circoncisi, anche se non si sono fatti circoncidere in nome
                  di  Dio.  Chi  sono  questi  circoncisi,  se  non  i  costumi  corretti  da  una
                  intenzione non buona? Non per questo  tuttavia  dobbiamo distruggere
                  quanto  c’è  di  positivo,  ma  cambiare  l’intenzione.  Sbagliano  dunque
                  coloro che abbandonano le opere buone, benché abbiano per caso avuto
                  inizio da una cattiva intenzione. Chi punisce i propri errori in tal modo
                  agisce  insieme  con  gli  irruenti  Simeone  e  Levi  che  nella  violenza
                  piombano sui circoncisi.


                                              Capitolo LV

                    Dobbiamo punire la cattiva intenzione con moltissima attenzione


                  Mette  il  conto  di  considerare  diligentemente  in  che  modo  così  pochi
                  poterono fare così grande strage. Ma molto li aiutò il momento scelto
                  opportunamente, quando gli stessi circoncisi che essi volevano uccidere
                  erano oppressi da un grande dolore. Per questo scelsero il terzo giorno
                  della circoncisione, nel quale, dice la Scrittura, il dolore è solitamente
                  più forte. Ma quali sono questi giorni, o perché si dice proprio che sono
                  tre? Se per notte si intende l’ignoranza, a ragione per giorno si intende
                  la conoscenza. Pertanto il primo giorno è la conoscenza delle cose che
                  sono fuori di noi, il secondo giorno la conoscenza delle cose che sono
                  dentro di noi, il terzo giorno la conoscenza delle cose che sono sopra di
                  noi. Fuori di noi ci sono le cose corporali, dentro di noi quelle spirituali,
                  sopra  di  noi  quelle  divine.  La  prima  considerazione  deve  essere,  o
                  piuttosto è solita essere, riferita a coloro che si circoncidono, ma non lo
                  fanno  in  nome  di  Dio,  quando  considerano  con  attenzione  quanto
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