Page 47 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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Capitolo XLIX

                                    L’utilità e la bellezza del pudore

                  Non senza motivo Dio decise di dare a Lia, dopo la nascita di Zabulon,
                  non un figlio ma una figlia, che addolcisse l’audacia del fratello e con
                  blandizie mitigasse il furore dell’animo.
                  Infatti  Zabulon,  come  appare  da  quanto  è  stato  detto  sopra,  ha  un
                  grande impeto e veemente ardore. Ma, come tutti sappiamo, le donne
                  più degli uomini sanno parlare agli animi adirati e con la dolcezza pla-
                  carli.  Sembra  dunque  molto  opportuno  il  fatto  che  dopo  Zabulon
                  nacque  Dina,  perché  la  ferocia  del  fratello  fosse  temperata  dalla
                  dolcezza della sorella. Infatti essa tempera molto l’impeto dell’animo
                  zelante,  quando  qualcuno  trova  in  sé  il  motivo  per  cui  arrossire.
                  Certamente questa è la ragione, se non sbaglio, per cui dopo Zabulon
                  nasce Dina, affinché la sua modestia temperi gli impeti del fratello. Ma
                  poiché Dina non compie alcuna azione utile o degna di meraviglia, non
                  merita che nel popolo di Israele si costituisca una sua tribù. Anzi spesso,
                  mentre  teme  di  essere  confusa  più  del  giusto,  non  solo  non  prende
                  vigore per le cose forti e virili, ma anzi suole ostacolarle. Ma sebbene
                  sia  pavida,  come  una  donna,  per  le  opere  di  fortezza,  tuttavia  è
                  diligentemente attenta per la custodia dell’onestà; sebbene non sappia
                  essere grande nella fortezza, sa tuttavia riuscire gradita per mezzo della
                  bellezza dell’aspetto. Dina è infatti dotata di grande e singolare bellezza,
                  e  tale  che  facilmente  desta  ammirazione  in  chi  la  guarda  e
                  piacevolmente  avvince  gli  animi  di  chi  l’ammira.  Chi  infatti  ignora
                  come  la  modestia  del  pudore  renda  gli  uomini  degni  di  lode  e  renda
                  amabili?  Infatti  per  quale  motivo  noi  teniamo  quasi  sempre  in
                  considerazione con più affetto gli uomini dotati di pudore se non perché,
                  mentre in essi ammiriamo il pudore e il decoro della modestia, siamo in
                  certo modo avvinti dalla bellezza di Dina e prigionieri del suo amore?
                  Quanto è grande la bellezza di Dina! Quanto è esaltata la gioia che essa
                  dà, la cui bellezza tutti ammirano e il cui diletto tutti amano! Di questo
                  sia testimone Emor, figlio di Sichem, che con tanto ardente amore si
                  unì a lei, da preferire di circoncidere senza indugio tutti i suoi maschi
                  piuttosto che non averla.


                                               Capitolo L


                    In che modo la mente pudica oltrepassa il limite della modestia,
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