Page 44 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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e  può  essere  senza  vizio,  dopo  aver  odiato  i  vizi?  Chi  potrebbe
                  presumere  ciò?  O  chi  in  questa  vita  oserebbe  sperare  ciò,  quando
                  l’Apostolo  dice:  Se  avremo  detto  che  non  abbiamo  peccato,  ci
                  inganniamo e la verità non è in noi (1 Gv. 1,8)?
                  Chi può evitare ed abbandonare in maniera piena e completa in questa
                  vita  anche  solo  il  peccato  dell’ignoranza?  O  forse  che  gli  stessi  che
                  rimproverano  le  colpe  degli  altri  si  sottraggono  del  tutto  ad  ogni
                  tentazione  di  peccato?  Anzi  spesso  coloro  per  mezzo  dei  quali  Dio
                  dispone  siano  corretti  gli  errori  degli  altri,  sono  lasciati  precipitare
                  gravemente  in  basso  dallo  stato  da  cui  distribuirono  grande  pietà,
                  affinché  dalla  propria  colpa  imparino  quanto  debbono  essere
                  misericordiosi nei confronti di coloro che essi hanno rimproverato. Ma
                  quanto  credi  si  vergognino  quando  vedono  con  quale  debolezza
                  precipitano, proprio verso ciò da cui traevano fuori gli altri, o si accor-
                  gono  di  essere  per  caso  caduti  in  qualche  colpa  più  grave,  loro  che
                  avrebbero dovuto offrire agli, altri l’esempio della rettitudine? Chi credi
                  possa  considerare  quanto  turbamento  regni  nel  loro  cuore,  quando
                  vedono che sono rimproverati anche da quelli che per le loro colpe essi
                  ricordano  di  aver  spesso  rimproverato  con  asprezza  e  punito  con
                  durezza? Di qui è il fatto che dopo Zabulon nacque Dina, poiché senza
                  dubbio spesso la modestia segue il grande zelo, quando sopravviene la
                  colpa. Infatti non crediamo si intenda niente altro per Dina se non la
                  modestia  ordinata;  vergognarsi  solamente  del  peccato,  questa  è  la
                  buona,  ordinata  modestia.  Ma  chi  non  meritò  ancora  di  generare
                  Zabulon, invano crede di poter generare Dina.


                                             Capitolo XLVI

                                           Il senso del pudore

                  Impara prima ad odiare il peccato, ed allora veramente incomincerai a
                  vergognarti. Se lo odii veramente, più in fretta te ne vergognerai. Il vero
                  pudore  si  riconosce  quando  precede  ed  accompagna  l’odio  dei  vizi.
                  Invece, se sarai sorpreso in peccato  e colto sul fatto sarai dal pudore
                  turbato, non credo che tu arrossiresti per la colpa, ma per la vergogna.
                  Tale senso di vergogna infatti non nasce tanto dal peccato in sé, quanto
                  piuttosto  dalla  perdita  del  buon  nome.  Non  te  ne  potresti  dunque
                  gloriare, come se avessi generato  Dina. Certamente anche  gli uomini
                  perversi hanno una certa forma di pudore, ma potesse essere buono e
                  ordinato! Se infatti fosse buono, forse non sarebbero perversi. Se infatti
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