Page 39 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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nell’odio di ogni vizio, tanto che è per lei cosa da poco non ricevere
                  nessun vizio in se stessa, consensualmente, se non si sforza anche di
                  perseguirli virilmente in sé e, negli altri e di punirli con fermezza.


                                              Capitolo XL

                        Come e in che ordine abbia origine in noi l’odio dei vizi

                  Sia dunque poi tanto forte contro ogni pericolo, quanto feroce nemico
                  di tutti i vizi. Di qui viene il fatto che dopo Issachar nasce Zabulon, che
                  è  chiamato  abitacolo  di  fortezza.  Che  cosa  infatti  per  Zabulon
                  intendiamo, se non l’odio dei vizi, l’odio buono, l’odio ben indirizzato?
                  Senza  dubbio  il  Profeta  desiderava  disporci  a  questo  affetto,  quando
                  disse: Sdegnatevi; ma non peccate (Sal. 4,5) Che cosa significa infatti
                  sdegnandosi  non  peccare,  e  non  peccando  sdegnarsi,  se  non  che  gli
                  uomini si sdegnano utilmente non per ciò che è piacevole agli occhi, ma
                  per lo sguardo malizioso? Lo stesso Profeta voleva dire di avere questo
                  figlio,  quando  in  altro  luogo  disse:  Li  odierò  di  odio  perfetto  (Sal.
                  138,22).  E  altrove:  Odio  ogni  via  malvagia  (Sal.  118,163).  Questo  è
                  quell’egregio soldato di Dio che non cessa di combattere’ le battaglie
                  del Signore, e che la sacra Scrittura con parole usuali chiamò zelo del
                  Signore  o  zelo  di  rettitudine.  Lo  zelo  della  tua  casa,  o  Signore,  mi
                  consumò, e caddero sopra di me gli oltraggi di coloro che ti biasimano
                  (Sal. 68,10). E ancora:  Il  mio zelo  mi consumò, poiché i  miei  nemici
                  dimenticarono  le  tue  parole  (Sal.  118,139)  E  ancora  dice  Elia:  Sono
                  ardente di zelo per il Signore (3 Re 19,10). Finees combatté per lo zelo
                  del Signore e ricevette l’eterno sacerdozio (Num. 25,13). Ma da dove
                  credi venga a costoro tanta forza, tanto mirabile costanza? Elia da solo
                  si  levò  contro  centocinquanta  profeti  di  Baal,  Finees  da  solo
                  irrompendo  contro  gli  accampamenti  dei  Madianiti,  trapassò  con  la
                  spada gli adulteri. Ecco quanta forza ricevono, ecco quanto divengono
                  forti coloro che si cibano dei frutti di quella terra sopraddetta, coloro
                  che si ristorano con intima dolcezza. Pertanto giustamente nacque dopo
                  Issachar, che significa ricompensa, Zabulon cioè abitacolo di fortezza,
                  poiché  dopo  che  si  è  gustata  la  dolcezza  dell’eterna  ricompensa,
                  l’animo è mirabilmente rinvigorito contro gli strali delle tentazioni, e
                  dando subito poco peso ai pericoli, vendica le ingiurie del Signore. Di
                  qui si spiega il fatto che Mosè, il più mite di quanti abitavano in terra,
                  dopo  un  digiuno  di  quaranta  giorni,  mirabilmente  rinvigorito  dalle
                  delizie spirituali, bruciò subito di un tale zelo contro chi fabbricava e
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