Page 45 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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si vergognassero veramente del peccato, non lo commetterebbero tanto
                  facilmente. Ma che pudore è quello di chi si vergogna della povertà o
                  della umiltà? Non si vergognano certo di arrossire di ciò che il Maestro
                  celeste ha insegnato, degnandosi di scendere dal cielo: Imparate da me,
                  che sono mite ed umile di cuore (Mt. 11,29).
                  Ma  costoro  che  al  contrario  respingono  l’umiltà  più  che  cercarla,  si
                  vergognano molto , più di avere una rozza veste che una mente abbietta.
                  Quanti ci sono oggi che si vergognano più di aver fatto un barbarismo
                  nel parlare, contro le regole grammaticali di Prisciano, che di aver nelle
                  proprie  parole  mentito  contro  la  legge  di  Cristo.  Ma  perché  diciamo
                  queste cose di coloro che spesso anche si vantano delle proprie colpe,
                  quando  anche  quelli  che  sembrano  vivere  secondo  lo  spirito,  non
                  facilmente vincono questo falso pudore?
                  Spesso  mentre  nella  predica  si  dedicano  con  amore  al  bene  del
                  prossimo,  mentre  per  caso  parlano  contro  la  superbia,  accade  che
                  spesso  insuperbiscano,  donde  è  evidente  che  essi  parlano  con  fine
                  dialettica  contro  la  superbia.  Se  per  casa  mentre  stanno  parlando
                  commettono  un  piccolo  errore,  cosa  che  suole  accadere,  forse  si
                  vergognano  più  dell’errore  nelle  parole,  che  del  peccato  di  orgoglio.
                  Credimi, non è questa la verecondia che dobbiamo intendere per Dina.


                                            Capitolo XLVII


                                          Il vero pudore è raro

                  Volete ancor meglio conoscere quanto sia raro seguire compiutamente
                  la via del perfetto pudore e possederlo in modo vero e ordinato, cioè
                  aver generato Dina? Ecco non parlo delle cose del corpo, perché il mio
                  discorso è solo di quelle spirituali. Chiunque tu sia che credi di aver
                  generato  Dina,  se  pensassi  di  passare  davanti  a  tutti  nudo  nel  corpo,
                  potresti  forse  non  arrossire?  Pensa  dunque  quanto  ti  senti  confuso
                  quando hai macchiato di cattivi pensieri la tua mente. Perché ti vanti di
                  aver generato Dina e di avere l’ordinata verecondia, se arrossisci della
                  vergogna dell’anima meno di quelle del corpo? Se più temi la presenza
                  degli  uomini  del  cospetto  degli  angeli?  Si  deve  forse  arrossire  più
                  dell’opera ben fatta di Dio che del male fatto da te? In verità anche le
                  parti del corpo che chiamiamo vergogna le fece Dio; ma le vergogne
                  del cuore solo tu le hai compiute.
                  Per chi dunque considera attentamente e ben guarda quanto sia raro o
                  quanto sia proprio di pochi aver vinto completamente l’umano pudore e
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