Page 28 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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della virtù. La ragione dunque convince l’affetto a moderare il desiderio
                  della  stima  degli  uomini  sotto  una  sola  direzione  se  desidera  godere
                  dell’unione con lo Spirito di Dio, per moltiplicare la prole delle virtù.
                  Pertanto il possesso della mandragola è di Rachele, quando il desiderio
                  della lode è frenato sotto il dominio della ragione. Bisogna osservare
                  come moderatamente Rachele non chieda tutta la mandragola, ma solo
                  una parte; infatti non sfugge alla ragione che è molto difficile che l’ani-
                  mo, benché restio, non si esalti se riceve una lode. Quindi il desiderio
                  della lode umana deve essere  prima moderato,  quindi, se è possibile,
                  deve essere del tutto estinto. Per questo si legge che Rachele ha chiesto
                  una parte di mandragola; Lia poi, parlando a Giacobbe, si gloria non di
                  una  semplice  parte  di  mandragola,  dice  infatti:  Entrerai  da  me;  io
                  infatti ti ho condotto a me in grazia della mandragola di mio figlio (Gn.
                  30,16). Disse: per la mandragola non per parte delle mandragole di mio
                  figlio. In assenza dunque del marito, Lia esita a dargliene una parte, ma
                  all’arrivo  di  lui,  accesa  più  fortemente  dal  desiderio,  nulla  volle  più
                  riservare a sé di quelle. Così certo la mente dell’uomo, quando è toccata
                  dalla  dolcezza  spirituale,  qualunque  cosa  abbia  prima  desiderato
                  dell’umana lode, volentieri se ne dimentica.
                  In  questo  modo  utilmente  le  mandragole  passano  da  Lia  a  Rachele:
                  Rachele infatti sa usare meglio le mandragole di Lia: infatti, qualunque
                  cosa l’affetto del cuore usurpa per la sua gloria, più rettamente certo la
                  ragione la volge alla gloria di Dio.
                  Questo abbiamo detto perché prima degli altri figli di Lia, Ruben poté
                  trovare la mandragola della buona considerazione.


                                             Capitolo XXX

                          Donde viene solitamente la lode e come la vera lode
                                       venga da una retta volontà

                  Sappiamo bene che le opere virtuose che sorreggono le altre virtù, quasi
                  sempre soffocano l’umiltà.
                  Solitamente infatti ciò che si fa di ammirevole al cospetto degli uomini
                  per  mezzo  di  Gad  e  di  Aser,  cioè  le  opere  nella  astinenza  e  nella
                  pazienza, rendono chi le compie non modesto, ma gonfio e contento,
                  non umile, ma arrogante. Che cosa pertanto si deve ammirare di più?
                  Che cosa c’è di più meraviglioso e degno di ogni lode della riverenza e
                  del timore di Dio, quando non diminuiscono, ma aumentano?
                  Poiché siamo  soliti esaltare chi,  anche dopo le opere delle virtù,  non
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