Page 16 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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bisogna sapere che l’immaginazione talvolta è bestiale, talvolta
razionale. L’immaginazione bestiale poi non deve essere annoverata tra
i figli di Giacobbe, né infatti Rachele vuole talora farla sua figlia
adottiva. L’immaginazione è bestiale quando vaghiamo con la mente
qua e là per quelle cose che abbiamo appena visto o fatto, senza alcuna
utilità e senza alcuna decisione. Essa è bestiale; infatti così si
comportano le bestie. È invece immaginazione razionale quando ci
rappresentiamo qualche cosa che abbiamo conosciuto per mezzo del
senso corporeo. Per esempio: abbiamo visto l’oro, abbiamo visto la
casa, non abbiamo mai visto una casa d’oro. Per altro, se vogliamo
possiamo immaginare una casa d’oro. Cosa questa che le bestie non
possono fare e che è possibile solamente alla creatura razionale. Spesso
ci serviamo di una simile immaginazione, quando cerchiamo assai
diligentemente quali saranno i beni o i mali della vita futura. Non c’è in
questo solo del bene, non c’è in questo solo del male; ma del bene e del
male insieme. E, benché nell’uno e nell’altro genere vi siano molte
determinazioni, tuttavia non è mai dato trovare solo bene e solo male.
Non si possono trovare e beni senza commistione di male, e mali senza
commistione di bene. Inoltre come noi non li troviamo puri in se stessi,
così non li troviamo nemmeno nel loro grado massimo. Non dubitiamo
certo che le cose sommamente buone e pure sono anche cattive.
Pertanto tutte le volte che il senso corporeo ha esperienza di qualcosa di
buono o di cattivo in questa vita, si può congetturare quale e quanto
sarà il sommo bene o il sommo male della vita futura dall’immagine di
quelli; viene così rappresentata una certa immagine della realtà futura;
facilmente si può ammettere che tale immaginazione è razionale e che
sembra essere propria di Bala e di Rachele. È di Baia in quanto è
immaginazione, è di Rachele in quanto è razionale. Tale prole dunque è
dell’immaginazione per nascita e della ragione per adozione. In tal
modo infatti l’una genera il figlio, l’altra lo educa. Da, Bala infatti
nasce, ma da Rachele è guidato.
Capitolo XVII
Intendiamo in diversi modi ciò che diciamo
immaginazione, ragione e volontà
Non turbi nessuno il fatto che io chiami immaginazione e la madre e la
prole. Ma intendo che vi sia tra la madre e il figlio la differenza che c’è
tra lo strumentò e l’atto, cioè la differenza che c’è tra il genere e la